Da via Imbonati a Milano, presidio serale

L.M. - 10 Novembre 2010
Giorno e notte, il presidio in via Imbonati continua. Queste le notizie emerse dall’assemblea di ieri sera
di Luigi Riccio

MILANO. Si protesta in maniera pacifica, al presidio permanente in via Imbonati. Musiche arabe e danze attorno al falò hanno fatto da deterrente al freddo e all’umidità. Almeno un centinaio di persone, tra italiani e immigrati, sono venuti a manifestare la propria solidarietà, chi con la propria (e importante) presenza chi portando tende, sacchi a pelo e coperte per i ragazzi in presidio permanente (sopra e sotto la torre). Nelle vie intorno, almeno trenta poliziotti in divisa presidiano gli accessi alla piazzetta.

LA FEBBRE. Uno dei cinque immigrati sulla torre ha la febbre, 37 ½. In un primo momento, il ragazzo aveva annunciato la sua discesa, poi ha deciso di restare chiedendo solo coperte e medicine – seppure il Comitato gli avesse assicurato che non sarebbe stato arrestato-. “Se non starà bene anche domani saremo noi stessi a farlo scendere” hanno comunicato gli altri immigrati sopra la torre.

VISITE NEL POMERIGGIO. “Stamattina” ha comunicato Edda Pando del Comitato Immigrati Italiani “sono venuti i consiglieri di opposizione del comune di Milano. Hanno detto che faranno in modo di farci avere un incontro con il Presidente del Consiglio comunale”.

I SINDACATI. I sindacati di CGIL UIL e CISL, in mattinata si erano recati in prefettura senza coinvolgere il Comitato. Nel pomeriggio, sono stati poi in via Imbonati per riferire del loro accordo. Che è il seguente: gli immigrati che avevano un rapporto di lavoro più o meno stabile potranno fare una vertenza qualora il datore di lavoro non si presentasse al secondo appuntamento in prefettura. Il Comitato ha rifiutato l’accordo. “La maggioranza delle persone” ha ricordato Edda Pando “che sono state truffate o il datore di lavoro non ha presentato la domanda o ha assunto più di tre persone, quindi in questo caso il rapporto di lavoro non esiste. E noi abbiamo detto ai sindacati che è una cosa che non ci serve in questo momento”.

IL PREFETTO. Il Prefetto -in un primo momento- aveva dato la sua disponibilità ad incontrare il Comitato a patto che i cinque immigrati scendessero dalla torre. I ragazzi sulla torre hanno rifiutato. “Abbiamo già parlato con il prefetto due volte” ha affermato Edda Pando “senza ottenere nessun risultato”. Alla fine, seppur gli immigrati non scenderanno dalla torre, il prefetto ha comunicato che domani (oggi per chi legge, ndr) chiamerà il Comitato per fissare un appuntamento.

CURIA. Il cardinale Dionigi Tettamanzi ha comunicato che, appena sarà di ritorno dal suo viaggio, riceverà una delegazione del Comitato Immigrati Italiani.

L’APPELLO. Il Comitato Immigrati Italiani ha lanciato nuovamente l’appello affinché vengano portate coperte, tende e sacchi a pelo per far fronte al freddo della notte.

RIFONDAZIONE COMUNISTA. Paolo Ferrero ha annunciato che oggi 10 novembre si recherà in via Imbonati per manifestare la propria solidarietà alla protesta.