Test di italiano per stranieri: ecco come funziona

L.M. - 9 Dicembre 2010

Di Serena Chiodo, Redattore Sociale


ISTRUZIONI PER L’USO. Dal 9 dicembre 2010 per ottenere il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, già carta di soggiorno, sarà necessario superare un esame di lingua italiana. Lo stabilisce un decreto ministeriale del 4 giugno 2010, pubblicato lo scorso 11 giugno sulla Gazzetta Ufficiale. Nel decreto, emanato dal ministero dell’Interno di concerto con il ministero l’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, vengono spiegate le modalità operative per lo svolgimento del test, già previsto nel ddl 733-bis approvato nel luglio 2009, il cosiddetto “pacchetto sicurezza”.
Il test – si legge – dovrà verificare “un livello di conoscenza della lingua italiana che consente di comprendere frasi ed espressioni di uso frequente in ambiti correnti, in corrispondenza al livello A2 del Quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue approvato dal Consiglio d’Europa”. Il test di lingua si va a sommare a una procedura già abbastanza complessa: l’ottenimento del permesso di lungo periodo – documento senza scadenza, comunque da rinnovare ogni cinque anni – è subordinato a una regolare presenza sul territorio di almeno 5 anni, senza assenze superiori ai 10 mesi complessivi. La richiesta, da inoltrare alla Questura competente, che dovrebbe rispondere dopo 90 giorni, deve rispettare diversi requisiti: occorre avere un reddito non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale, dimostrabile presentando le buste paga dell’anno in corso, e si deve documentare la propria situazione in ambito penale. Nel caso di richiesta per i familiari, è necessario certificare la disponibilità di un alloggio idoneo, i cui parametri saranno accertati dall’Azienda unità sanitaria locale (Asl) competente, oltre a fornire un attestato anagrafico, tradotto e validato dall’autorità consolare nel Paese di appartenenza o di stabile residenza dello straniero. Tutto questo è accompagnato da una spesa di circa 70 euro: 27,50 euro per bollettino postale di pagamento del permesso di soggiorno elettronico, 14,62 euro per il contrassegno telematico, e 30 euro per la raccomandata, per un totale. Da dicembre oltre a queste pratiche si dovrà sostenere un test di lingua italiana, e superarlo con un punteggio minimo di ottanta su cento. La richiesta di partecipazione alla prova dovrà essere presentata “con modalità informatiche alla prefettura territoriale competente in base al domicilio del richiedente”, che sarà convocato entro sessanta giorni. Il test si svolgerà tramite modalità informatiche o – su richiesta dello straniero – prove scritte. Il contenuto delle prove che compongono il test, i criteri di assegnazione del punteggio e la durata della prova vengono stabiliti da uno dei quattro enti di certificazione in convenzione con il ministero dell’Interno: l’Università di RomaTre, l’Università per straneri di Perugia, l’Università per stranieri di Siena, e la Società Dante Alighieri. Entro la fine dell’estate queste strutture dovranno presentare un unico test, così da razionalizzare i criteri e gli standard con cui poi le questure giudicheranno la conoscenza linguistica. Non tutti però dovranno effettuare l’esame: saranno esentati i figli minori di 14 anni e chi presenta gravi problemi di apprendimento linguistico, per età, handicap o patologie, certificati da un medico. Lo stesso, come si legge nell’articolo 4 del decreto, per i possessori di un certificato di conoscenza dell’italiano a livello A2, di un diploma di scuola media o superiore ottenuto in un istituto italiano, oppure chi frequenta un corso universitario, un dottorato o un master, oltre che dirigenti, professori universitari, traduttori, interpreti e giornalisti entrati in Italia “fuori quota”.