Sarubbi e Granata: cittadinanza a chi nasce o cresce in Italia

L.M. - 14 Gennaio 2011
Sarubbi (PD) e Granata (FLI) rinnovano l’appello ad una riforma bipartisan sulla cittadinanza

ATTUALITA’. “Se un milione di persone, ragazzi cresciuti o nati in Italia da genitori stranieri, si trovano a vivere in un limbo esistenziale e giuridico significa che la politica tutta manca la sua missione. Dare cittadinanza, formale e fattuale, a questi ragazzi è una priorità. L’appello lanciato oggi dalla CEI è l’ennesimo grido in questa direzione della Chiesa, voce che viene ascoltata con opportunistica intermittenza dalla maggioranza”.

Così Andrea Sarubbi (Pd), primo firmatario del testo bipartisan di riforma della cittadinanza, commenta in una nota le parole rilasciate dal direttore generale di Migrantes durante la presentazione della Giornata Mondiale del Migrante.

GRANATA. “Sarebbe troppo facile per me tirare per la tonaca monsignor Perego, come ritengo altrettanto banali le etichette assegnate da autorevoli esponenti della maggioranza a chi, pur culturalmente di destra, si pone criticamente questi problemi. La questione della riforma della cittadinanza non riguarda infatti le tattiche politiche ma la civiltà del nostro Paese, e la CEI per questo prende una posizione precisa ma non di parte, proprio come non riesce a fare su questi temi chi ci governa”.
“Oltre le chiacchiere quotidiane, quasi un milione di giovani nati in Italia da stranieri regolarmente residenti attendono una legge che li renda cittadini. In Parlamento esiste un ampia maggioranza che puo’ sostenere la Sarubbi/Granata”. Con queste parole l’esponente di Fli, Fabio Granta, rilancia la modifica alla legge sulla cittadinanza.
“Nel 150mo anniversario dell’unita’ d’Italia, sarebbe un segnale storico per l’Italia di chi la ama”, conclude Granata.