Sinai, dopo mesi di prigionia liberati gli ultimi prigionieri eritrei

L.M. - 11 Febbraio 2011
Don Mosè Zerai, direttore dell’agenzia Habeshia: “Venticinque persone sono riuscite a entrare in Israele”. All’appello però mancano ancora due ragazze
di Redattore Sociale
ATTUALITA‘. Dopo mesi di prigionia sono stati liberati gli ultimi prigionieri eritrei che facevano parte del gruppo formato da oltre 250 persone che per primo ha lanciato l’allarme dal Sinai nel novembre scorso.

“Venticinque persone sono riuscite a entrare in Israele -riferisce don Mosè Zerai, direttore dell’agenzia Habeshia-. Ma almeno dieci di loro non hanno pagato il riscatto. Ancora dobbiamo capire quali motivazioni abbiano spinto i trafficanti a lasciarli andare ugualmente”. Ieri sera, intorno alle 20 (ora italiana), i profughi hanno contattato il sacerdote eritreo per comunicargli il loro arrivo in Israele. All’appello però mancano ancora due ragazze: una è rimasta nelle mani dei trafficanti mentre una giovane etiope risulta dispersa. “Dicono che c’è stata una sparatoria, per cui non sanno che fine abbia fatto”, spiega don Mosè Zerai.
Complessivamente, del gruppo di 250 profughi africani che lanciarono l’allarme dal deserto del Sinai, otto persone sono morte, di un centinaio non si hanno notizie da quando furono separate dal gruppo mentre molte altre sono state liberate dietro al pagamento di un riscatto di ottomila dollari. “Resta il problema degli altri più di 200 che sono ancora ostaggi, tra cui i tre bambini”, conclude don Mosé.