Immigrazione in Italia: risorsa o minaccia?

L.M. - 10 Aprile 2011
Ma quanti e chi sono gli immigrati? E’ vero che, come spesso si sente dire, “rubano il lavoro agli italiani” e che “ vengono qui solo per delinquere”? Il nuovo video di quattrogatti.info cerca di rispondere a queste ed altre domande lasciando parlare i dati

ATTUALITA‘. Iniziamo con una distinzione fondamentale: in Italia, all’inizio del 2010, si contavano circa 4 milioni e 235mila immigrati regolari pari al 7% della popolazione, mentre gli immigrati irregolari erano stimati (Caritas) intorno ai 650.000 (1% della popolazione totale). Tanti rispetto al passato, ma meno in confronto ad altri paesi Europei. Come entrano in Italia? Il 15% via terra, il 13% arriva dall’Africa con i barconi, il 73% varca i confini italiani in possesso di un normale visto turistico (Ministero dell’Interno). I problemi arrivano dopo, quando il visto scade, ma il turista resta.

Dati che sicuramente stupiscono sono quelli relativi ai tassi di istruzione, dal momento che rivelano differenze minime tra Italiani e stranieri. Tra gli Italiani il 12,5% ha una laurea, tra gli immigrati il 10,2% (ISTAT). Demograficamente, gli immigrati sono in media più giovani degli Italiani e il gruppo in cui la presenza immigrata è più cospicua è sicuramente quello dei bambini e dei ragazzi, come dimostra (Caritas) anche l’alta percentuale di alunni stranieri iscritti alle scuole elementari e medie (quasi il 10%, con picchi anche del 50% in alcune scuole del Nord Italia). Di fronte a questa realtà, e’ chiaro che la sfida dell’integrazione passa soprattutto dai bambini figli di immigrati, quelli che, una volta maggiorenni, saranno Italiani a tutti gli effetti.

Ma veniamo al mercato del lavoro. Gli stranieri hanno tassi di occupazione molto alti e, pur rappresentando solo il 6,5% della popolazione, generano il 10% del PIL nazionale (Dossier Caritas, 2009). L’impatto su salari e occupazione pare in media leggermente positivo ma non e’ equamente distribuito tra tutti i lavoratori. Studi della Banca d’Italia e dell’Inps dimostrano, infatti, che l’immigrazione ha effetti positivi sull’occupazione e sui salari dei lavorati qualificati e delle donne. D’altra parte i lavoratori poco qualificati potrebbero subire effetti negativi, anche se di piccola misura. L’impegno nel portare gli stranieri fuori dal mercato nero rappresenta un’altra grande sfida, che, oltre a garantire loro maggiori diritti e sicurezza sul lavoro, renderebbe più corretta la competizione tra lavoratori.

Lo stereotipo più difficile da smontare resta quello basato sull’equazione immigrato= criminale o, se volete, Rumeno = stupratore, Maghrebino = spacciatore e via categorizzando. 26% è la percentuale di crimini commessi da stranieri in Italia (Ministero dell’Interno). Sì, sono tanti, considerando anche che gli immigrati rappresentano una ben minore fetta della popolazione. La diffusione della criminalità tra gli immigrati è quindi un problema reale. Tuttavia uno studio della Banca d’Italia non riesce a dimostrare l’esistenza di una relazione di causalità tra immigrazione e criminalità. Inoltre i dati Istat evidenziano che i tassi di criminalità straniera sono in forte diminuzione negli ultimi anni e un dossier Caritas mostra che, considerando la fascia d’età 18-44 e le denunce solo verso immigrati regolari, i tassi di criminalità di questi ultimi non sono così dissimili da quelli degli Italiani (2,1% contro 1,5%).

Ad ogni modo l’associazione tra immigrazione e criminalità resta ben radicata nella nostra opinione pubblica e più della metà degli intervistati (sondaggio ISPO) considera l’immigrazione come una fonte di delinquenza. Tuttavia buona parte di questa opinione e’ generata dalla diffusione da parte dei media di episodi eclatanti e non dalla conoscenza della situazione nel suo complesso: quando, infatti, le notizie di criminalità date dai telegiornali aumentano, anche la percezione del crimine aumenta, indipendentemente dall’andamento reale del numero dei reati.

Ma torniamo quindi alla domanda fondamentale: l’immigrazione e’ una risorsa o una minaccia per l’Italia? La risposta che scaturisce dal video e’ che l’immigrazione può essere una risorsa, ma solamente a patto che venga gestita e regolata in maniera adeguata e lungimirante. Una politica di immigrazione efficace e senza ipocrisie può essere generata solo da un dibattito serio e basato sui dati piuttosto che su idee preconcette. Sta tutta qui la piccola, grande pretesa del nostro lavoro: aiutare a diffondere un’informazione oggettiva e approfondita sull’immigrazione perché crediamo che sia importante provare più spesso a interessarci, a riflettere, a porci delle domande e a darci delle risposte, nostre. In una parola, a informarci. Sembra che a volte i risultati siano interessanti.

di Michela Gaffuri, video di Fadi Hassan e Luigi Minale