Gaza, ucciso Vittorio Arrigoni. I volontari: “Attivista meraviglioso e anima generosa”

L.M. - 15 Aprile 2011

Rapito ieri a Gaza City da un gruppo estremista islamico, la “Brigata Mohammed Bin Moslama”. Faceva parte dell’International Solidarity Movement. Con il suo blog raccontava quotidianamente le incursioni militari dell’esercito israeliano a Gaza

di Maria Chiara Rioli, Redattore Sociale

ROMA. È stato trovato questa notte il corpo senza vita di Vittorio Arrigoni, rapito ieri a Gaza City da un gruppo estremista islamico, la “Brigata Mohammed Bin Moslama”, in lotta contro Hamas che ne aveva arrestato il leader il mese scorso. Un medico italiano è in viaggio da Israele a Gaza per identificare il corpo. 

Il volontario e attivista per i diritti umani dell’International Solidarity Movement è morto strangolato. Le ultime immagini diffuse dal gruppo estremista lo riportano bendato, le mani legate, il viso e le mani ferite. La notizia dell’uccisione è giunta prima dello scadere dell’ultimatum di 30 ore che il gruppo islamico aveva posto nella giornata di ieri, chiedendo al governo di Hamas la liberazione dei propri membri arrestati in cambio del rilascio di Arrigoni. Due sospettati del rapimento e dell’uccisione sono stati arrestati e il governo di Hamas ha dichiarato di essere sulle tracce di un terzo uomo.

Arrigoni, 36 anni, originario di Besana Brianza, era uno dei volontari più conosciuti nella Striscia di Gaza e non solo: impegnato da quasi dieci anni in favore di una soluzione equa del conflitto mediorientale e per la fine dell’occupazione militare sui Territori palestinese, in particolare a Gaza, le sue cronache dalla Striscia era pubblicate da numerose testate, tra cui Il Manifesto e Peacereporter.
Aveva fatto parte del Gaza Freedom Movement nel 2008 e per le sue posizioni di sostegno al popolo palestinese era stato arrestato diverse volte in Israele. Con il suo blog (http://guerrillaradio.iobloggo.com/) e la sua firma (“Vik da Gaza City”) raccontava quotidianamente le incursioni militari dell’esercito israeliano a Gaza, dall’Operazione Piombo Fuso del dicembre fino all’attacco alla Freedom Flottilla nello scorso maggio, ma anche le divisioni e l’estremismo all’interno delle diverse fazioni palestinesi. In questi giorni aveva pubblicato numerosi articoli contro la recente escalation di tensione tra Israele e Hamas che negli ultimi giorni aveva causato 18 morti. La sua uccisione, per mano palestinese, ha sconvolto i volontari internazionali e locali che lavoravano con lui.
Fin dalle prime notizie sul suo rapimento, numerosi gruppi si erano mobilitati per chiederne il rilascio. Khalil Shaheen, amico di Arrigoni e direttore del Palestinian Center for Human Rights aveva affermato che “Vittorio è un eroe della Palestina. È stato sempre disponibile ad aiutare e a sostenere tutte le vittime a Gaza. Chiediamo che tutte le autorità si attivino per garantire la sua sicurezza e il suo rilascio immediato”. Una manifestazione era stata indetta per oggi a Gaza contro il suo rapimento.
In un comunicato diffuso questa mattina, l’International Solidarity Movement (l’associazione di cui ha fatto parte anche Rachel Corrie, uccisa a Gaza nel 2003) ha confermato la notizia dell’uccisione: “Vittorio era un attivista meraviglioso e un’anima generosa. Abbiamo la sua famiglia e i suoi amici nei nostri pensieri”.