Bologna, torna Transeuropa Festival: dibattiti, concerti ed eventi per l’integrazione

L.M. - 30 Aprile 2011
Abbattere i confini culturali e favorire il transnazionalismo. È l’obiettivo di Transeuropa Festival che dal 7 al 15 maggio farà tappa anche a Bologna. Installazioni artistiche, dibattiti, eventi musicali. Saleri: “Un festivale per i rom e i migranti”
di Redattore Sociale
EVENTI. Per il secondo anno consecutivo Transeuropa Festival fa tappa a Bologna e promette di trascinare la cittadinanza in un’esperienza culturale multietnica.
“La tappa bolognese è solo una delle 12 in programma – spiega Sara Saleri, presidente European Alternatives Italia e coordinatrice del Festival a Bologna – Con più di 300 eventi, attraverseremo tutta l’Europa per diffondere la nostra idea di ‘transnazionalismo’, ovvero l’abbattimento dei confini culturali di ogni stato membro per costruire insieme un linguaggio unico e comune che non discrimini nessuno”.
L’appuntamento presenta un calendario fitto di iniziative, tra cui un congresso europeo per la libertà dell’informazione (13 maggio, Sala Borsa), che prevede la partecipazione di organizzazioni e media da oltre 10 Paesi europei. Domenica 8 maggio sarà una giornata totalmente dedicata alla sostenibilità, con una bibiclettata guidata da migranti e rifugiati, un workshop di costruzione di un orto urbano e di un elemento di arredo urbano con l’utilizzo di materiali di scarto. Largo spazio sarà inoltre dedicato a un ricco programma artistico-culturale, comune a tutte le città del festival, con proiezioni di video-arte presso il locale Mambo (via Don Minzioni 14) e la presentazione del progetto Visualizing Transnationalism (11 maggio) che unisce diversi artisti europei allo scopo di visualizzare il concetto di transnazionalismo.
“Di particolare importanza – continua Saleri – è il filone principale che accomuna tutte le località del festival. Col fine di creare un’Europa più democratica, più giusta ed equa, più uniforme quindi, sono state allestite strutture architettoniche comuni nelle sedi principali del festival. Londra, Parigi, Bologna e Cluj (Romania) hanno nelle sedi di riferimento le installazioni dell’artista Ozgur Atlagan, che si è occupato di ‘arredare’ le case del festival. La sede bolognese è l’Urban Center della Salaborsa, dove a ogni variazione cromatica corrisponde una determinata funzione. L’idea è stata ripresa da un precedente esperimento dell’artista, che, sempre con diversi colori, creava uno spazio comune interpretato singolarmente da ogni persona che vi entrava in contatto”.
Transeuropa Festival nasce da una collaborazione transeuropea, per l’appunto, tra diverse istituzioni e associazioni culturali. Interesse comune è quello di dar voce a tutte le categorie sociali destinate solitamente all’esclusione, e la creazione di iniziative comuni che vedano la collaborazione di tutti i Paesi della Comunità Europea. “I principali promotori dell’evento – continua Saleri – sono le associazioni di European Alternatives e Transeuropa Network”. Il festival ha però anche un forte aggancio con il territorio. “La partecipazione al Festival nasce dalle realtà territoriali locali – afferma Stefania Fenati, responsabile del Centro Europe Direct Emilia-Romagna – Lo sportello Europe Direct del Comune di Bologna può vantare un’affiatata collaborazione con il gruppo European Alternatives, e riteniamo quest’iniziativa una ‘bella scommessa’ con cui diventare esempio per altri. Non sarà una divulgazione delle politiche europee in tema di immigrazione, ma anzi, una sollecitazione a trovare alternative efficaci che parte da piccole realtà territoriali come il comune di Bologna”. Numerose anche le associazioni attente al sociale che partecipano al festival. “Sosteniamo un’iniziativa a favore dell’inclusione sociale – conclude Luciano Serio, presidente di Naufragi – C’è bisogno di ripartire dai singoli cittadini e le singole persone per riaprire i luoghi dell’accoglienza nella città di Bologna. La stretta collaborazione tra istituzioni e associazioni attente al sociale è fondamentale”.