La Carta Mondiale dei Diritti dei Migranti fa tappa a Bologna

L.M. - 14 Maggio 2012
La Carta Mondiale dei Diritti dei Migranti è stata letta domenica 13 maggio nel corso di una performance curata dalla Rete Primo Marzo e inserita nel Transeuropa Festival di Bologna
L’EVENTO. “Un mondo senza muri”: un mondo in cui ogni persona sia libera di muoversi, lavorare e far crescere i propri figli dove desidera o dove la vita lo costringe ad andare. Questo l’auspicio e il progetto contenuti nella Carta Mondiale dei Diritti dei Migranti

A leggere il testo è stata Patrizia Comitardi, accompagnata dal coro di donne migranti, Le chemin des femmes, davanti a decine di persone. La Carta è stata al centro dell’evento di chiusura dell’edizione italiana del festival, organizzato da European Alternatives. 
“La Carta rappresenta un importante passo in avanti” ci dice Sara Saleri, una delle organizzatrici del Transeuropa, perché ha permesso ai migranti di avere una voce, in una società in cui troppo spesso essi sono considerati “non abili” a parlare e a portare avanti le proprie istanze. “La voce rimane oggi la vera forma di resistenza politica umana e sociale” ribadisce Meike Clarelli, direttrice del coro. 
La Carta quindi dà voce a chi in questo momento non ce l’ha, proclamando quei diritti che, espressi a Gorée lo scorso anno, devono essere scanditi a voce alta nelle piazze del nostro paese affinché vengano capiti, curati e accolti. Come ci dice infatti Patrizia Comitardi, difendere i diritti dei migranti significa difendere i diritti della persona in quanto tale. 
Testo di Dante Farricella
Foto Studioieffe