Visioni

Dalle onde del mondo

- 26 Maggio 2013

Cinema, teatro e parole: la narrazione come strumento catartico per elaborare esperienze di vita.

Il Teatro dei due mondi ha seguito – nell’ambito di un progetto europeo, della durata di due anni e intitolato Incontri – le vicende di alcuni ragazzi che, fuggiti dalla Libia, sono arrivati in Italia e hanno vissuto sulla propria pelle le conseguenze della cosiddetta “Emergenza Nord Africa” sono stati prima accolti in strutture di accoglienza dove hanno avuto, per un certo periodo, vitto e alloggio, senza però la possibilità di lavorare o di avere assistenza giuridica in quanto richiedenti asilo, per poi – una volta terminata l’ “emergenza” – essere messi, di nuovo, in mezzo alla strada.
Il documentario Dalle onde del mondo, realizzato da Lisa Tormena e Matteo Lolletti, segue da vicino Collins, Patrick, Tony e altri ragazzi, giovani rifugiati che sono stati ospitati dal Cefal di Faenza e che qui hanno preso parte ad un laboratorio teatrale. Hanno recitato insieme a persone italiane, diverse per età ed estrazione sociale (attori professionisti, ma anche operai oppure studenti) e hanno raccontato le loro storie, esprimendo sentimenti ed emozioni.
Le immagini che descrivono le varie tappe di realizzazione del progetto si intrecciano alle parole, agli sguardi, ai gesti dei protagonisti e, soprattutto, ai loro ricordi: la Storia contemporanea si lega indissolubilmente a quella dell’immigrazione italiana di alcuni decenni fa e l’Arte, così, si fa Memoria e riflessione.
Alla fine del percorso, i ragazzi hanno realizzato uno spettacolo di teatro di strada, portato in tournée anche nella città de L’Aquila, una scelta non casuale, una scelta simbolica: italiani e stranieri, infatti, possono essere accomunati dal dolore e dalla paura, ma la “ricostruzione”, anche interiore, può avvenire tramite la comprensione e la conoscenza reciproca.

Alessandra Montesanto
peridirittiumani.blogspot.it