Rapporto Lunaria

Respingere costa

- 1 Giugno 2013

Un miliardo e 600 milioni in dieci anni: ecco quanto ha speso l’Italia in dieci anni, per portare avanti la guerra all’immigrazione.

A fare i conti è stata l’associazione Lunaria che nel rapporto Costi disumani ha ripercorso i capitoli principali di una spesa pubblica tra le più invocate (in nome della sicurezza) e tra le meno controllate. Non è stato un lavoro facile, per la «reticenza delle autorità competenti, in particolare il ministero dell’Interno, a fornire dati e informazioni a soggetti terzi». Ma anche per la frammentazione delle fonti di finanziamento.

La maggior parte della somma (1,3 miliardi circa) risulta attinta delle casse nazionali. Il resto (300 milioni) arriva dall’Unione Europea. Non è poco, in tempi di spending review.
Un miliardo circa è servito a mantenere la struttura dei Centri di Identificazione ed Espulsione che, numeri alla mano, sono ben lontani dall’aver prodotto i risultati attesi: su 169.126 persone “transitate” nei centri tra il 1998 e il 2012, appena 78.081 (il 46,2 per cento del totale) sono state effettivamente rimpatriate.
Il resto delle risorse è stato utilizzato per il controllo delle frontiere esterne, per lo sviluppo dei sistemi tecnologici finalizzati a migliorare le attività di sorveglianza e di identificazione, per la realizzazione dei programmi di rimpatrio, per la gestione dell’intero sistema dei centri di accoglienza degli immigrati irregolari, per la cooperazione con i paesi terzi in materia di contrasto ai migranti. Ma non è stato possibile scorporare i singoli capitoli di spesa. Per forza di cose il quadro rimane allora approssimativo.

Dal monitoraggio di Lunaria emergono altri dati interessanti. Gli immigrati rintracciati in Italia in posizione irregolare tra il 2005 e il 2011 sono stati 540.389 con una tendenza decrescente nel corso del tempo (119.923 nel 2005, 47.152 nel 2011); nello stesso periodo di tempo però l’incidenza dei respingimenti, pari al 13,6% (73.663 persone) e degli allontanamenti, pari al 26,1% (141.020 persone) è stata decisamente inferiore rispetto a quella dei migranti che non hanno ottemperato all’ordine di allontanamento (60,3%, 325.806 persone).

Vera Migliosi