Visioni

Invisible world

- 16 Giugno 2013

Cortometraggi d’autore, della durata dai tre ai quindici minuti, vanno a comporre il film collettivo Invisible world (in originale: Mundo invisivel), un film nato all’interno della Mostra Internacional de Cinema Sao Paulo.

Wim Wenders, Atom Egoyan, Theo Angelopulos, Manoel De Oliveira, Marco Bechis, Beto Brant Cisco Vasques, Maria De Medeiros, Guy Maddin, Gian Vittorio Baldi, Jerzy Stuhr, Lais Bodanzky: questi sono i cineasti che hanno dato vita ad un’opera poliedrica e i loro nomi confermano il “meticciato” dello sguardo sui temi dell’esclusione e dell’invisibilità.
Donne, uomini, giovani e meno giovani, dal Nord e dal Sud, da Est e da Ovest del pianeta, questi registi hanno declinato l’argomento, ognuno con la propria sensibilità, ognuno dando via libera alla propria creatività.
All’interno dell’opera completa è da segnalare il cortometraggio di Marco Bechis, dal titolo Tekoha, in cui Bechis torna a parlare degli Indios, come già ne La terra degli uomini rossi-Birdwatchers: si tratta, in particolare dei Guarani-Kaiovà, una tribù di nativi americani.
Il regista e la sua troupe hanno fatto le riprese del film all’interno del parco Trianon, un pezzo di foresta vergine al centro della città di San Paolo, in Brasile. La cinepresa riprende alcuni indios che escono dal parco ed entrano in contatto con le altre persone e registra le reciproche reazioni. Ma la domanda principale che questo lavoro originale pone agli spettatori è: in che modo la “minoranza conquistata” vede la “maggioranza conquistatrice”? La risposta rimane nelle immagini, ma si può anticipare che gli indios guardano agli occidentali “civilizzati” come a popoli che non hanno capito nulla: loro, invece, hanno una grande consapevolezza dell’importanza della terra e della Natura e, ad essa, legano una profonda spiritualità. Natura e spiritualità: questa è la vera ricchezza, da coltivare, da custodire. E questo messaggio viene trasmesso, in sottotraccia, anche con una buona dose di ironia.

Alessandra Montesanto
Per i diritti umani