Cara di Mineo

La tensione è altissima

- 16 Giugno 2013

L’associazione Borderline Sicilia Onlus, la Rete Antirazzista Catanese e la sezione siciliana dell’Asgi esprimono preoccupazione per la sorte degli oltre 3.300 ospiti del Cara di Mineo che dal 14 giugno hanno ripreso le azioni di protesta contro le lungaggini burocratiche delle procedure per il riconoscimento della protezione internazionale.
Lo scorso mese circa 80 migranti avevano manifestato la loro esasperazione, organizzando un pacifico blocco stradale sulla Gela-Catania, che dopo circa due ore è stato sgomberato con le maniere forti da Polizia e Carabinieri intervenuti anche a cavallo.
Da mesi gli ospiti del “villaggio della solidarietà” sono stipati in una struttura che potrebbe contenere al massimo 2.000 persone, dove vivono nell’assoluto isolamento sociale e nell’indifferenza dei media da un tempo inaccettabile, che in alcuni casi ha raggiunto i due anni di soggiorno forzato.
Le ultime tensioni sarebbero scoppiate a seguito di un litigio fra alcuni operatori del centro e gli ospiti in fila presso il servizio di mensa, nonché dell’arresto di un ragazzo del Mali. Gli operatori sono stati evacuati ed all’interno del Cara sono rimasti centinaia di richiedenti asilo in balia dei militari impegnati a sedare con la forza le proteste. Per ore a nessuno è stato permesso di entrare o uscire dal centro dal quale si sono elevate sospette colonne di fumo.
Da settimane i migranti chiedono risposte certe sui tempi di attesa ed informazioni sulla possibilità di lasciare il centro, ottenendo la cd. buona uscita di € 500,00 prevista dal Ministero dell’Interno nel provvedimento di chiusura dell’Emergenza Nord Africa.
All’origine dell’ennesima rivolta sarebbe stato un avviso con cui i responsabili del Cara ricatterebbero gli ospiti di non consegnare loro il permesso di soggiorno se non rinunciando per iscritto al benefit spettante per legge. (Leggi l’avviso: http://siciliamigranti.blogspot.it/2013/06/si-riaccende-la-rivolta-al-cara-di-mineo.html)
L’associazione Borderline Sicilia Onlus, la Rete Antirazzista Catanese e la sezione siciliana dell’Asgi chiedono con forza che il governo si faccia carico delle istanze degli ospiti del Cara di Mineo ed impedisca l’uso della forza come strumento di repressione delle legittime istanze dei richiedenti asilo esasperati dal fallimentare sistema di protezione italiano. Le associazioni firmatarie invitano inoltre le competenti autorità giudiziarie a tenere in debita considerazione le fondate ragioni alla base delle azioni poste in essere dagli ospiti del Cara, costretti ad optare per metodi di protesta estremi pur di fare sentire all’esterno la loro voce.

Fonte: Borderline Sicilia Onlus, Rete Antirazzista Catanese, Asgi – sezione Sicilia