Firenze

L'Italia che non si rassegna

- 30 Giugno 2013

Verso una manifestazione nazionale antirazzista. Sabato prossimo il capoluogo toscano ospiterà una kermesse di associazioni e singoli  intenzionati a far sentire la voce dell’Italia che non si rassegna al razzismo. A promuoverla Prendiamo la parola, giovane associazione di immigrati. L’appuntamento è a Firenze, presso il Dopo lavoro ferroviario di Via Alamanni, 4/A (uscendo dalla stazione a destra a 500 m), dalle 10:00 alle 17:00. Di seguito, un estratto dell’appello di convocazione.
«Ancora una volta abbiamo dovuto assistere al ritorno di cori xenofobi e razzisti di vario stampo negli stadi, sui muri delle città, nella stampa, ma anche in seno alle istituzioni della Repubblica. Ancora una volta un episodio di cronaca nera è stato usato per scatenare una campagna di criminalizzazione dell’immigrazione, unico fondo di commercio di una destra xenofoba che non ha più null’altro da offrire. La Ministra Cécile Kyenge anche lei è stata bersaglio di gravi offese ed insulti. Perché nera, perché donna, perché ha rivendicato la pluralità della sua identità, e perché ha scelto di non rimanere in silenzio.
Invece noi crediamo che ci sia anche un paese che desidera il cambiamento e che continua a lottare perché quel cambiamento si produca e si affermi il diritto a una vita dignitosa e a un futuro migliore per tutti e tutte.
Crediamo sia necessario far sentire la voce di un paese che rivendica le idee dell’antirazzismo e dell’antifascismo.
Crediamo che l’esperienza della migrazione ormai appartiene a tutti i popoli e ha contribuito a costruire ricchezza, da tutti i punti di vista, in tutti i continenti. Il futuro risiede nella capacità che le società e le istituzioni avranno di  instaurare l’uguaglianza di diritti e doveri.
Crediamo sia necessario unire le forze di chi non smette di esigere più diritti per tutti affinché ci sia una legge sull’immigrazione che concepisca l’immigrato come un essere umano e non come mera forza lavoro; una legge che tuteli realmente i profughi e i richiedenti asilo, una legge che riconosca il diritto alla nazionalità italiana a chi nasce o cresce in questo paese; una legge che permetta a un pezzo importante di società di esprimere il proprio voto; una politica sull’immigrazione che non sia improntata sulla repressione e criminalizzazione degli immigrati, ma che invece favorisca la costruzione di una società di convivenza.
Crediamo sia ora che si senta la voce di tutti i soggetti che in Italia rivendicano questi contenuti. Crediamo sia possibile farlo unitariamente, valorizzando la diversità di approcci.
Per ciò chiamiamo le associazioni di migranti e di persone di origine migrante, le associazioni antirazziste e non solo, le organizzazioni laiche e religiose, i movimenti, sindacati e partiti ad un’assemblea nazionale».