Ragusa

Il comitato della vergogna

- 7 Luglio 2013

Sei rifugiati in arrivo e un paese, in fibrillazione, si riscopre No Sprar. Ma è davvero tutto il paese o si tratta solo di una minoranza rumorosa?

Succede a Giarratana, comune di 3.000 e qualcosa abitanti, in provincia di Ragusa. La giunta comunale dichiara la propria disponibilità ad accogliere sei rifugiati e subito in paese si forma un comitato di protesta, guidato dal presidente del consiglio comunale, un comitato che sceglie di chiamarsi No Sprar, facendo il verso ai ben più noti No Tav e, localmente, ai No Muos. I No Sprar chiedono al sindaco, Bartolo Giaquinta, di «annullare il progetto per l’accoglienza dei profughi o rifugiati politici o, in alternativa, per essere equo con tutti i cittadini, di predisporre un referendum popolare» (così riferisce il quotidiano La Sicilia in data 26 giugno). Seguono manifestazioni, comizi, tensione e il primo luglio, contro l’auto del primo cittadino, parcheggiata sotto casa, viene lanciata una bomba incendiaria. «È un episodio preoccupante – ha commentato Giaquinta – anche perché distante dalla cultura civica della nostra gente. Probabilmente negli ultimi tempi si è creato un clima di scontro politico esasperato a Giarratana e qualcuno forse è andato ben oltre la normale dialettica politica. Tuttavia saranno le forze dell’ordine a fare chiarezza su quanto è avvenuto».
«Apprendiamo con estremo sconforto che il Comitato in questione ha tenuto un comizio in piazza con tanto di raccolta firme contro la delibera», scrive in una nota il Coordinamento regionale dei comitati No Muos. «La lotta al Muos è inscindibilmente collegata alla lotta alle galere etniche come i Cie e il Cara di Mineo. Lo Sprar  pur con i suoi numerosi limiti, costituisce una soluzione, almeno dignitosa, per l’inserimento sociale dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Il Coordinamento vuole sottolineare, inoltre, che i richiedenti asilo sono persone che fuggono da guerre e persecuzioni, le stesse guerre permesse dall’utilizzo di strumenti di morte come il Muos e la base Nrtf. Nell’ottica di pace che da sempre connota il movimento No Muos, si denuncia il fondo di razzismo che sottende la costituzione del Comitato No Sprar, frutto di cattiva informazione e strumentalizzazioni da parte di taluni rappresentanti istituzionali che istigano all’odio razziale. Esprimiamo solidarietà a tutti i migranti che lottano ogni giorno per una vita migliore e per il riconoscimento del diritto d’asilo e del diritto a un futuro libero dalle guerre e dal razzismo».