Freschi di stampa

Letteratura dell'Impero

- 21 Luglio 2013

Letteratura dell’impero e romanzi coloniali, di Massimo Boddi, Caramanica Editore.
Esiste, come è noto, una letteratura dell’imperialismo europeo. Quella, per capirci, che in forma d’arte predica l’irrevocabile dovere dei popoli detti civili (ricchi e armati) di imbandierare permanenti missioni di riscatto umano e culturale in terre e paesi (poveri e disarmati) che la geografia politica non annovera tra gli aventi causa nel divenire universale. Il filone, narrativa poesia e teatro, nutre cospicui capitoli delle letterature nazionali: prima e di maggior rilievo tra esse, quella inglese dell’Otto e Novecento. Basti l’opera di Rudyard Kipling a evocarne fede e respiro. Anche l’Italietta che andò a prendersi la Libia (1912), e poi la Patria mussoliniana che andò a conquistare l’Impero (1936), ebbero una variegata letteratura intesa a fecondare un’idea di necessità, a magnificare le sorti, a dilatare destini su fondali di deserto arretratezza e miseria. Il presente volume di Massimo Boddi, frutto di indagini storico-letterarie sulle promesse e sulle pratiche dell’eros femminile indigeno, rincalzate da ricognizioni e approfondimenti testuali in prevalenza inediti nel panorama della critica nostrana, compagina un contributo specifico che ha il merito della lucidità mai fuorviata né da annessioni né da ricusazioni ideologiche. Appunto per questa sua diciamo neutralità interpretativa, l’autore apre un credito di lettura: per chi vorrà, di verifica sul campo.