Minori stranieri

La proposta di Save the Children

- 28 Luglio 2013

Rendere organica la legislazione sull’immigrazione, recependo i principi fondamentali della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, per tutelare i minori stranieri non accompagnati che arrivano nel nostro paese. A chiederlo è Save the children che alla Camera ha presento la prima proposta per un disegno di legge in materia: 26 articoli per superare le principali criticità del contesto normativo e operativo attuale.

Tra i punti principali della legge quello di uniformare le procedure di identificazione e accertamento dell’età dei minori, che spesso vengono scambiati per maggiorenni e viceversa; istituire un sistema nazionale di accoglienza, con un numero adeguato di posti e standard qualitativi garantiti, e attivare una banca dati nazionale per governare l’invio dei minori che giungono in Italia nelle strutture di accoglienza dislocate in tutte le regioni, sulla base delle disponibilità  di posti e di eventuali necessità e bisogni specifici dei minori stessi, attraverso quella che viene chiamata “cartella sociale”. Si chiede inoltre di garantire continuità ad un fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati che non gravi sulle spese dei Comuni di rintraccio; promuovere la partecipazione attiva e diretta dei minori stranieri non accompagnati a tutti i procedimenti che li riguardano, nel rispetto dei principi della Convenzione delle nazioni unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza; incentivare la presa in carico e un sostegno continuativo per i minori in condizioni di particolare vulnerabilità (come le vittime di tratta e di  sfruttamento o i richiedenti asilo). Infine si propone di sostenere in modo organico l’integrazione sociale, scolastica e lavorativa dei minori stranieri non accompagnati anche in vista del compimento della maggiore età, il diritto all’istruzione e alla salute e di coinvolgere le comunità locali nel sostegno dei minori non accompagnati attraverso l’istituzione della figura dei “tutori volontari”, adeguatamente selezionati e formati, e la promozione dell’affido familiare dei minori come alternativa alle strutture di accoglienza.

«Dal 2008 siamo presenti a Lampedusa e negli altri luoghi dove transitano i minori non accompagnati e dobbiamo constatare che l’Italia non ha mai provato ad affrontare in modo serio il problema», sottolinea Valerio Neri, direttore generale di Save the children Italia. «Ma mettere ordine nella legislazione comporta anche risparmi per lo Stato. Oggi rivolgiamo un  accorato appello alla politica perché il testo arrivi da qualche parte e non resti lettera morta. Lo chiedono i minori che sono sul suolo italiano, lo chiedono i ragazzi che stanno in mare».

Save the children sottolinea che tra le principali carenze riscontrate c’è la non uniformità e chiarezza delle procedure di identificazione e accertamento dell’età dei minori migranti, ma anche le inadeguate condizioni di accoglienza nei centri di primo soccorso, e poi nelle comunità per minori. «I 265  minori stranieri non accompagnati arrivati via mare con gli sbarchi delle ultime settimane in Sicilia, a cui si aggiungono quelli in arrivo nelle ultime ore, che sono in maggioranza egiziani, eritrei, somali, con un’età media dai 14 ai 17 anni, sperimentano infatti le condizioni critiche causate dal sovraffollamento del Cpsa di Lampedusa o dell’ex ospedale Umberto I a Siracusa, dove 95 di loro condividono una situazione di totale promiscuità con adulti, donne e uomini, nelle stanze e nei bagni, dormendo a terra su materassi vecchi e non ignifughi», spiega Raffaella Milano direttrice del programma Italia-Europa di Save the children Italia. «La legge che proponiamo segue il percorso di un ragazzo che arriva in Italia da solo», aggiunge. «I numeri del fenomeno non sono straordinari, si parla di settemila ragazzi, un sistema nazionale di accoglienza si può e si deve mettere in piedi».

Fonte: Redattore Sociale