Visioni

Il futuro che verrà

- 8 Settembre 2013

Parliamo, questa settimana, di una Visione che verrà, e che forse possiamo aiutare tutti a costruire. Si intitola Il futuro è troppo grande, ed è un documentario in progress, elaborato da Giusy Buccheri e Michele Citoni, in coproduzione con l’associazione Grió Sinergie Culturali. Racconta la vita quotidiana di Re e Zhanxing, due ragazzi di seconda generazione, tra ritratto e vivido autoracconto: lo studio e il lavoro, la famiglia e l’amore, le loro aspettative nell’Italia di oggi. Lui vive con i genitori e la sorella, è fidanzato, frequenta l’università e lavora, spera di trovare nell’arte la propria realizzazione. Lei è laureata, vive sola, è in cerca di una chiara definizione di sé e proverà a trovarla viaggiando lontano verso le proprie origini. Sono giovani, stanno diventando adulti immaginando di far coincidere il futuro con i propri sogni.

«Il documentario», spiegano Buccheri e Citoni nella sinossi, «nasce da una riflessione sulle seconde generazioni dell’immigrazione in Italia, attraverso un percorso durato più di due anni. Tuttavia il nostro lavoro intende spingersi oltre la dimensione del dibattito giuridico e politico su cittadinanza e “ius soli”, per affrontare la sfida creativa di raccontare storie di vita. La narrazione trae particolare ricchezza dall’intreccio tra il nostro sguardo di autori e i contributi autonarrativi realizzati dai protagonisti, che con telecamerine amatoriali ci hanno regalato immagini e pensieri. Nel film vediamo i due giovani alle prese con i problemi di tutti i giorni, le forme e i limiti dell’appartenenza alla comunità italiana, le relazioni con la generazione precedente, la dimensione pluriculturale della loro personalità. La loro quotidianità rivela le modalità espressive, i punti di riferimento e le aspirazioni che condividono con i loro coetanei in possesso fin dalla nascita della cittadinanza giuridica e, allo stesso tempo, gli aspetti della loro vita che fanno riferimento più specificatamente alle culture di origine. Le loro esperienze, per certi versi “normali”, sono per altri versi storie “nuove” che continuamente arricchiscono e mutano il significato dell’essere italiani. Avvicinarsi ad alcune di esse rende possibile comprendere meglio il paese in cui viviamo cogliendone la complessità evolutiva: esso non “ospita” degli altri, ma “è già” altro, e diventa qualcos’altro continuamente».

Per sostenere e completare la lavorazione del film è stata attivata una piattaforma di crowfunding a cui si può partecipare con un contributo di 10 euro o più. Per maggiori informazioni:
http://www.produzionidalbasso.com/pdb_2706.html