Marche

Risoluzione per la Siria

- 23 Settembre 2013

È stata approvata lo scorso 17 settembre. A seguire il testo integrale. E se le altre regioni seguissero l’esempio?

Premesso che la Siria è un Paese caratterizzato da un mosaico di popolazioni e di religioni, con oltre 20 milioni di abitanti in cui convivono musulmani, sciiti, sunniti, cristiani, greco-ortodossi, ebrei, curdi, armeni;
Valutata la drammatica situazione della popolazione siriana, colpita duramente dalla repressione del Presidente Bashar Al-Assad e dalle violenze della guerra civile in atto che ha visto l’uso criminale delle armi chimiche sulla popolazione civile;
Considerato che: a) l’Italia e l’Europa stanno affrontando, a due anni di distanza dall’Emergenza Nord Africa, una drammatica situazione che non ha nulla di nuovo e di imprevisto, vista la prosecuzione di lotte per la democrazia e relative cruente repressioni in sempre più Stati dell’Africa e del Medio Oriente;
b) circa 12.000 persone, provenienti da Siria ed Egitto sono sbarcate in Italia negli ultimi due mesi, e ne sono previste altre 20.000 nei prossimi 4 mesi, mentre manca qualsiasi progettualità diplomatica e di accoglienza;
c) è urgente intensificare gli sforzi per arrivare ad una tregua della guerra civile in atto, che preveda anche la consegna e la distruzione delle armi chimiche, così come richiesto dall’Onu e da molti Governi, compresa l’Italia;
d) in questo momento viviamo nel timore che gli Usa, in maniera unilaterale, decidano di bombardare la Siria, che al momento registra 2 milioni di rifugiati (dati Unchr) per cui occorre chiedere all’Onu e all’Europa un forte impegno politico, economico e diplomatico a favore della pacificazione dell’area, attraverso una Conferenza di pace che coinvolga non solo le fazioni combattenti, ma anche gli altri Paesi dell’area, nonché i movimenti sociali e civili che anche in Siria hanno lavorato – a costo di terribili repressioni – a favore della democrazia e dei diritti civili;
e) questi sbarchi si sovrappongono alla situazione già satura dei Cara e dei Cda di Calabria e Sicilia e del Cda di Lampedusa;
f) l’Italia anche recentemente è stata richiamata sui trasferimenti di profughi dal Tribunale amministrativo di Francoforte in base al regolamento di Dublino II;
g) è necessario dare risposte concrete a quanto richiesto dall’Anci nel recente incontro con il Ministro per gli affari regionali Del Rio, prevedendo risorse e collaborazioni per i percorsi legali che consentano ai profughi di potersi spostare in Europa, come loro intenzione, attraverso corridoi umanitari stabili e attraverso la revisione di accordi bilaterali coi Paesi dell’area interessata, istituendo in ogni Regione Commissioni che esaminino le richieste di asilo.
L’Assemblea legislativa della Regione Marche impegna la giunta regionale a:
– sollecitare il Governo ad una azione di interposizione diplomatica, volta a condannare e sanzionare in maniera perentoria l’uso delle armi chimiche di massa e ad evitare l’intervento armato degli Stati Uniti che comporterebbe anche l’allargamento del conflitto, per lasciare aperte le porte al dialogo e per sostenere e restituire la parola a donne, giovani e democratici, che avevano iniziato la rivolta popolare non violenta, repressa da Assad prima e travolta poi dalla guerra civile;
– promuovere l’adesione dei Comuni marchigiani allo Sprar (Sistema Protezione Richiedenti Asilo Rifugiati) che è su base volontaria, per agevolare la prosecuzione sulla linea intrapresa dal Ministero dell’Interno di ampliare il Progetto Sprar che, passando dai 3.000 posti attuali a 8.000, in prospettiva 16.000, decongestionerà finalmente Cara e Cda permettendo un’accoglienza rispettosa dei diritti umani;
– a partecipare attivamente al tavolo di confronto istituzionale attivato dal Viminale al termine dell’Ena, per far sì che si prenda in esame, a livello europeo, per i rifugiati, norme comuni che permettano una maggiore libertà di movimento in Europa.