Oncologia pediatrica

Tantissimi bambini stranieri

- 17 Novembre 2013

Nelle oncologie pediatriche del Nord Italia oltre il 50% dei bambini ricoverati sono stranieri. La stima è della onlus Soleterre che evidenzia come il dato sia cresciuto negli ultimi anni, passando dal 2% del 1999 all’8% del 2008. Una stima per difetto, dal momento che il rapporto Airtum 2012 sui tumori infantili, aggrega i bambini di seconda generazione ai piccoli italiani.

Per questi bambini, che provengono prevalentemente da Paesi dove i tassi di sopravvivenza sono spesso inferiori al 50% e in Africa meno del 10%, il viaggio in Italia rappresenta l’unica possibilità di salvarsi la vita. Poco meno della metà, il 40%, provengono da Paesi extra Ue (Albania, Ucraina, Bosnia, Serbia), il 26% da Paesi dell’Unione europea (Romania, Germania e Grecia). Il 13% dall’America Latina (soprattutto Venezuela ed Ecuador), l’11% dall’Africa (Libia e Marocco), il 10% dall’Asia (prevalentemente dall’Iraq). Le mete privilegiate sono gli ospedali del Nord Italia, dove si è ricoverato il 59,4% dei bambini immigrati. Poco meno di un terzo (il 32,6%) si è curato nelle strutture del Centro (soprattutto Lazio e Toscana). Solo l’8% in centri del Sud.

Questi elementi ci dicono che nelle principali oncologie pediatriche del Nord è consistente la presenza di famiglie che hanno un portato culturale differente da quello dello staff ospitante, rilevano da Soleterre. Per questo è importante la presenza di mediatori culturali, persone formate per favorire la comprensione linguistica e culturale durante la cura, dalla comunicazione della diagnosi all’informazione sugli effetti collaterali.
Eppure «in molti dei principali ospedali italiani del Nord, il sostegno psicologico in oncologia pediatrica è affidato a psicologi precari. Si tagliano i mediatori culturali per mancanza di fondi e sostanzialmente non si è in grado nemmeno di parlare la lingua delle persone che si recano in ospedale con un bambino malato di tumore», rileva Damiano Rizzi, presidente di Soleterre.

Per sostenere la cura e l’assistenza di questi bambini, Soleterre promuoverà dal 10 al 30 novembre la campagna Grande contro il cancro, che dal 2010 mira a reperire risorse economiche per accogliere e curare oltre 8.000 bambini malati di cancro in Italia e in quattro Paesi di emigrazione sanitaria verso l’Italia all’interno del Programma internazionale per l’oncologia pediatrica (Piop) di Soleterre.