Bulgaria

Emergenza rifugiati

- 25 Novembre 2013

Syrian refugee explo Bulgaria, November 2013«Condizioni deplorevoli nei centri di accoglienza e una grave carenza di cure mediche per i rifugiati». È questa la situazione fotografata da Medici senza frontiere nei centri di accoglienza a Sofia e Harmanli (provincia di Haskovo). Per questo motivo l’organizzazione umanitaria ha avviato urgentemente attività mediche e la distribuzione di beni di prima necessità in tre centri situati nella capitale bulgara e nel sud-est del Paese. L’organizzazione chiede alle autorità bulgare ed europee di trovare soluzioni urgenti e concrete per migliorare le condizioni di accoglienza dei richiedenti asilo.

Da gennaio quasi 10 mila migranti, in maggior parte siriani, sono arrivati in Bulgaria. Tante le famiglie in fuga dalla guerra, che arrivano esauste, dopo aver sfidato i controlli al confine tra Turchia e Bulgaria. Dove, tra l’altro, le autorità di Sofia hanno iniziato i lavori per la costruzione di un muro. «Oggi l’accesso verso l’Europa è diventato una missione quasi impossibile per i rifugiati, compresi i siriani in fuga dagli orrori della guerra. La costruzione di muri in Grecia e Bulgaria spinge i più disperati a prendere le vie più pericolose, come quelle attraverso le isole del Mar Egeo», dichiara Ioanna Kotsioni, capo missione di Msf in Bulgaria.

Al loro arrivo in Bulgaria, centinaia di persone non hanno altra scelta che dormire in tende non riscaldate, mentre altre sono stipate all’interno di edifici scolastici in disuso, dato che i centri d’accoglienza non sono in grado di far fronte alla situazione. «Nonostante le misure messe in atto dalle autorità bulgare, le condizioni di accoglienza sono inaccettabili. Queste persone vivono in spazi sovraffollati, a volte con un solo servizio igienico a disposizione di 50 persone. Ma, cosa ancora più allarmante, può accadere che queste famiglie non ricevano abbastanza cibo», prosegue Ioanna Kotsioni. Inoltre, secondo le normative europee, la Bulgaria ha il dovere di garantire l’accesso alle cure mediche e psicologiche per i richiedenti asilo, oltre che a cure specialistiche per i gruppi vulnerabili, come le vittime di tortura, di violenza sessuale e i disabili. Tuttavia, le cure mediche ai richiedenti asilo non sono sempre garantite.

Per far fronte a questa mancanza di assistenza, le équipe di Msf hanno iniziato le attività mediche in due centri a Sofia e presto verrà aperto un presidio sanitario in un centro di accoglienza ad Harmanli (provincia di Haskovo). Forniranno assistenza sanitaria di base gratuita e assistenza psicologica ai rifugiati. «Molte persone soffrono di malattie croniche che richiedono un monitoraggio regolare. Queste condizioni di ricezione non possono che aumentare la sofferenza psicologica delle vittime di guerra», spiega Colette Gardenie, responsabile della missione esplorativa di Msf in Bulgaria.