Rapporto Istat 2012

È ancora baby boom di stranieri

- 1 Dicembre 2013

Il 15% dei nuovi nati in Italia ha genitori provenienti da Paesi terzi. Nel 2012 sono stati circa 80 mila e il dato è in crescita, mentre calano, ma era prevedibile (di circa 12 mila) quelli di origine autoctona. Lo rileva l’Istat nel report   Natalità e fecondità della popolazione residente, relativo al 2012, pubblicato lo scorso mercoledì. Secondo i dati del bilancio demografico, sono stati 534.186 gli iscritti in anagrafe per nascita nel 2012. Il dato, rileva l’Istat, «Conferma la tendenza alla diminuzione delle nascite avviatasi dal 2009: oltre 42 mila unità in meno in quattro anni». In 10 anni l’incidenza dei nati stranieri sul totale dei residenti in Italia è più che triplicata passando dal 4% del 1999 al 12,6% del 2008. I dati più recenti confermano questa tendenza all’aumento, seppur con un ritmo più contenuto: erano oltre 77 mila i nati da genitori stranieri nel 2009, 78 mila nel 2010, 79 mila nel 2011 e poco meno di 80 mila nel 2012. Se poi si considerano anche i nati da coppie miste diventano circa 107 mila i bambini nati da almeno un genitore straniero nel 2012 (il 20,1% del totale). Ma la crisi incide: nel 2012 anche nelle famiglie straniere si è registrata una contrazione del numero di figli, (in 4 anni da 2,65 a 2,37) e la tendenza è quella di uniformarsi ai parametri degli autoctoni (1,29). Sono soprattutto le regioni del Nord a presentare valori superiori alla media nazionale, quelle con una tradizione migratoria più forte e una presenza migrante più radicata. Al primo posto è l’Emilia Romagna (24%) sugli iscritti all’anagrafe, seguono Lombardia e Veneto (22%), calano al 5% al Sud e al 4,6 nelle isole. Il 47% delle madri straniere è compreso in 4 Paesi di provenienza (Romania, Marocco, Albania e Cina) nell’ordine. L’indagine rivela che nelle comunità asiatiche e africane si tende all’omogamia (ci si sposa solo fra connazionali), mentre soprattutto le donne provenienti da Est Europa e Cuba risultano propense ad avere figli con partner italiani più che con connazionali. In situazione intermedia si trovano per ora la comunità albanese e rumena. Emerge un dato curioso nella scelta dei nomi. Fra i bambini cinesi si diffondono nomi del Paese ospitante, come Matteo, Alessandro, Elena, Elisa e Sofia mentre fra chi proviene da Tunisia, Marocco, India e Bangladesh si scelgono soprattutto nomi legati alle tradizione del Paese di origine. Romeni e Albanesi attingono invece tanto ai nomi comuni in Italia quanto a quelli dei Paesi di provenienza, molto diffusi sono Kevin, Sara, Sofia, Ana ed altri comunemente usati, salvo lievi variazioni, ovunque in questi paesi. Il rapporto intero è scaricabile dal sito dell’Istat cercando: Istat. Anno 2012. Natalità e fecondità della popolazione residente.