Trend demografici

Il boom dei matrimoni misti

- 9 Dicembre 2013

In Italia l’anno passato c’è stato un incremento dei matrimoni tra persone italiane e di altra nazionalità. A rilevarlo, la Fondazione Leone Moressa. Le unioni miste sono state 20.764, cioè il 10% sul totale dei matrimoni celebrati in Italia, che però arriva a toccare punte del 15% se si considerano solo quelli del nord. Comunque, fanno notare dalla Fondazione, si tratta di un trend fluttuante, tanto che il picco dei matrimoni lo si era registrato nel 2008 con 24.548 unioni mentre il picco più basso lo si era registrato nel 2010 con “soli” 17.169 celebrazioni. Percentualmente però il 2008 e il 2012 sono equiparabili in termini percentuali visto il calo dei matrimoni nel nostro Paese.

Per quanto riguarda la nazionalità dei novelli sposi quella preminente e la Rumena (14,5), Ucraina (8,6) e Brasile (6,2). C’è una forte distinzione tra i due generi. Mentre gli uomini si uniscono in matrimonio con persone principalmente dell’Est Europa (Romania, Ucraina, Russia e Polonia), le donne sembrano preferire le persone provenienti dalle sponde mediterranee (Marocco, Albania, Tunisia ed Egitto).

Le nazionalità che invece tendono a privilegiare un matrimonio endogamico, cioè all’interno della propria comunità, escludendo la Rumena che è prima in entrambe le classifiche (a causa della forte presenza in Italia), sono quella cinese e quella nigeriana.

I matrimoni misti costituiscono, secondo la Fondazione, «un fattore di integrazione, confermando l’idea che gli immigrati si stabilizzino sempre di più nel nostro Paese. Inoltre, dato il calo dei matrimoni delle coppie italiane, l’apporto degli immigrati si rivela fondamentale per la costituzione delle nuove famiglie. Alcune comunità, come quella cinese e quella nigeriana, rimangono invece più chiuse, preferendo i matrimoni fra connazionali».