Lampedusa

Il riconoscimento impossibile

- 9 Dicembre 2013

naufragio_lampedusa_tomba_trigesimo-600x300Il terribile naufragio di Lampedusa avvenuto il 3 ottobre torna a far parlare di sé. Ad aggiungere dolore a dolore sono le lentezze burocratiche, le inefficienze amministrative, l’inadeguatezza della burocrazia italiana che non è stata ancora capace di far fronte al riconoscimento delle salme e il conseguente rimpatrio dei feretri. A riportare questa notizia è il sito Bbc News che in un articolo uscito il 5 dicembre riporta la testimonianza di uno dei parenti delle 366 vittime. Alem Araya parla delle difficoltà che quotidianamente incontra da oltre due mesi. Il signore, originario dell’Eritrea, da molti anni abita in Germania da dove è venuto a conoscenza della tragedia che ha coinvolto il fratello di 36 anni che aveva deciso di raggiungere l’Europa, nell’unica maniera che gli era possibile, passando dal Canale di Sicilia. Da dopo l’incidente si trova in Sicilia dove sta seguendo tutto l’iter del rimpatrio in Eritrea dei resti del fratello. Per arrivare a questo semplice obiettivo però il percorso è tortuoso e irto di ostacoli. C’è bisogno del riconoscimento del corpo che sembra essere possibile solo attraverso il test del Dna al costo di 150€, racconta  Araya mentre con il giornalista della Bbc percorrono il cimitero dell’isola di Lampedusa, dove parte delle tombe delle vittime in mare sono identificate con dei numeri. L’uomo rammenta di essere stato uno dei primi a riuscire a portare i campioni di sangue e saliva necessari per ottenere il riconoscimento in una clinica siciliana che è stata incaricata di questo compito; malgrado ciò, il disbrigo delle pratiche non è ancora stato completato. Anche riuscire a parlare con il personale della clinica è difficile perché non capiscono l’inglese. Il giornalista racconta che il Governo italiano, posto di fronte a questa testimonianza, non risponde. Si limita a dire che stanno facendo tutto il possibile. Malgrado ciò, Araya è avvantaggiato rispetto a molti parenti delle vittime. Lui è residente in Europa e ha i soldi per potersi permettere il soggiorno in Italia. Per gli altri la situazione è molto più difficile.