Era ora che qualcuno lo facesse. Quando abbiamo saputo che Khalid Chaouki aveva deciso di non muoversi dal Cpsa di Contrada Imbriacola per protestare contro le illegalità di Stato – che all’interno di questa struttura di pseudo accoglienza si perpetuano da anni – è stato questo il nostro primo pensiero. Era ora che qualcuno lo facesse e che l’autorevolezza e il prestigio derivanti dall’essere parlamentare venissero usati per combattere una battaglia giusta.
Il secondo pensiero è stato che Khalid a Lampedusa, assieme agli “ospiti” che si cucivano la bocca a Ponte Galeria (in contrapposizione a un’ospitalità perversa e tutt’altro che ospitale) volevano dire, per noi, ribaltare completamente il giornale che avevamo progettato e stavamo mettendo on line. Volevamo fare un numero natalizio dedicato solo alle good news e a pochi e mirati “consigli per gli acquisti”. Ma ubi major minor cessat. E ciò che sta accadendo in queste ore ha un’importanza decisamente maggiore. Stefano Galieni è stato a Ponte Galeria, dove ha incontrato i protagonisti della protesta. A distanza, ma sempre con la massima partecipazione, sta seguendo le azioni di Khalid. Di entrambe le cose parla nella nostra apertura.
Accanto a questo suo articolo, in ambito Cie, abbiamo deciso di pubblicare la riflessione di Lunaria, l‘appello al governo dei Medici per i Diritti Umani e la lettera aperta che Progetto MeltingPot ha indirizzato a Chaouki. Sono testi a nostro avviso assai condivisibili e che pongono questioni essenziali.
Nella parte alta della nostra homepage troverete i consigli per gli acquisti e per il tempo libero: un libro per bambini e adulti che viene dal Messico, parla di Migranti ed è una piccola e preziosa opera d’arte; la mostra del grande fotografo afroamericano Gordon Parks in corso a Roma; il cd Atse Tewodros Project, realizzato da Gabriella Ghermandi, che contiene i canti partigiani etiopi risalenti all’occupazione italiana; il calendario del collettivo di fotografi Fotosocial, a cui appartiene anche il nostro web master Antonio Tomeo.
Le good news o storie a lieto fine sono tutte scivolate al piede dell’homepage, dove di solito trovate le brevi. Cristina Sebastiani ci racconta del congolese Denis e di un permesso di soggiorno che sembrava impossibile e si è invece materializzato sotto i suoi occhi. Sergio Bontempelli di una soluzione a costo zero che ha permesso a un gruppo di profughi di trovare finalmente casa. Ilaria Sesana ha intervistato Piero Basso, primo presidente della cooperativa Dar Casa, che in poco più di vent’anni di vita è riuscita a risolvere, a Milano, le difficoltà alloggiative di moltissimi stranieri. Sempre Ilaria, ma dalla Bulgaria, ci parla di quattro giovani che si sono messi in gioco per accogliere in modo degno i profughi e, per questo, hanno ricevuto anche un prezioso riconoscimento. Amalia Chiovaro ha raccolto la testimonianza di Kerene, sopravvissuta a un naufragio da bambina e autrice di un racconto premiato al concorso Lingua Madre. Stefano Galieni, infine, tratteggia il ritratto della brasiliana Claudileia, trapiantata a Roma e scrittrice.
In questo numero non troverete le nostre abituali rubriche che torneranno con l’anno nuovo. In settimana però inseriremo la Scor-Data e la nuova puntata di Allo Scoperto, dedicata alla vita e ai problemi dei migranti impegnati nella vendita dei libri per strada. E continueremo, ovviamente, a monitorare quel che accade sul pianeta Cie. Insomma: fingeremo di stare in vacanza. Arrivederci a lunedì 6 gennaio.
Per quel che si può: Buon Natale e buon anno! Ma anche un grazie sincero a tutti i nostri lettori, ai nostri collaboratori e al nostro editore, l’associazione Giù le Frontiere: senza di voi, senza di loro non saremmo arrivati sin qui.
Stefania Ragusa direttore@corrieredellemigrazioni.it