In questo numero

Homocaust

Stefano Galieni - 27 Gennaio 2014

Questo numero del Corriere esce in concomitanza con la Giornata della Memoria. Ci è parso inevitabile dedicare ampio spazio a questioni connesse a questa ricorrenza, che riguardano sia il passato sia, purtroppo, il presente. Ed allora già nella nostra consueta rubrica Rom-Anzi, vi proponiamo un lungo articolo scritto da Luca Bravi, in cui, con un libro ed un archivio virtuale si racconta il ruolo del regime fascista nel Porrajmos, in cui furono sterminati centinaia di migliaia di rom e sinti. E partendo da un altro libro, Neri nei campi dei nazisti, nella rubrica Leggere e rileggere, abbiamo gettato lo sguardo ad un’altra pagina dimenticata dello sterminio. La Shoah provocò almeno 6 milioni di uccisi in quanto ebrei, tante altre furono le minoranze che finirono nei lager. Un grande intellettuale, prematuramente scomparso nel 2007, Massimo Consoli, oltre a realizzare un archivio sulla persecuzione degli omosessuali, scrisse all’inizio degli anni Novanta un libro prezioso, Homocaust (Kaos Edizioni) per raccontare di coloro che furono perseguitati da Hitler in nome del proprio orientamento sessuale. Una persecuzione che come le altre non è cessata: riemerge in Europa l’antisemitismo, crescono razzismo e omofobia, lo testimoniano anche fatti molto recenti. Ma si reagisce. Lo fanno ad esempio gli intellettuali africani di cui racconta Igiaba Scego e con cui abbiamo deciso di aprire questo numero.

Tornando ai nostri temi tradizionali, abbiamo ricevuto un interessante contributo da Fulvio Vassallo Paleologo che prova a dire cosa cambierà e, soprattutto, cosa resterà immutato con l’abolizione del “reato di clandestinità”. Domenica 26 gennaio, la Rete Primo Marzo ha nominato una nuova portavoce che succede a Cécile Kyenge, ora impegnato come ministro. Ne racconta Francesca Materozzi. Abbiamo poi sentito la voce di due sindaci di paesini calabresi, Riace e Acquaformosa, che hanno dimostrato come sia possibile, in una regione povera, realizzare vera accoglienza ai rifugiati e grazie ad Annalisa Melandri, abbiamo scoperto come, interpretando in maniera retroattiva una legge, a Santo Domingo si stiano rendendo apolidi tanti cittadini di origine haitiana.

La nostra direttrice, Stefania Ragusa ha invece intervistato la regista Cherie Lindiwe, studentessa e regista di una fortunata serie televisiva ambientata in un ipotetico Kenya nel 2062, in un Usoni (futuro in swahili) dove sono gli europei ad emigrare in massa in Africa. Daniele Barbieri ci fa conoscere la Premiata Compagnia delle Poete, e ci fa entrare, anche attraverso un libro, in un mondo transnazionale, mentre il blogger-scrittore Mario Fillioley, attraverso un racconto ironico, porta i lettori in una corsa dall’esito inaspettato.

Con le notizie che i lettori trovano alla fine della home page, si entra nella cronaca dura della rivolta delle bocche cucite nei Cie, nel caos di Caltanissetta, nei drammi causati alle emergenze abitative e delle stragi di profughi al confine greco. Ma c’è spazio anche per notizie incoraggianti, dalla Tunisia, con l’approvazione di una nuova Costituzione non priva di ambiguità, e in Italia, nel campo della sicurezza stradale. Le nostre abituali rubriche, non mancheranno di suscitare interesse.

Buona Lettura

Stefano Galieni

P.S. La prossima settimana seguiremo direttamente  i lavori della Carta di Lampedusa quindi usciremo il martedì, con un giorno di ritardo.