Africa

Verso gli Stati Uniti d’Africa

- 27 Gennaio 2014

Il topos attorno a cui è costruito Usoni (l’Africa meta migratoria in un mondo caratterizzato da equilibri diversi e opposti rispetto a quelli attuali) non è nuovo. Per quanto riguarda il cinema, il precedente si chiama Africa Paradis, ed è un film del 2006, realizzato dal regista beninese Sylvestre Amoussou e proiettato, in Italia, al 27° Festival del Cinema Africano di Verona. Amoussou immagina un nord del mondo prigioniero della crisi economica e un sud prospero, desiderabile e desiderato, in cui si sono finalmente concretizzati gli Stati Uniti d’Africa e verso cui provano a muoversi bianchi disorientati e stremati.

A livello letterario non si può invece non ricordare il libro dello scrittore gibutiano Abdourahman A. Waberi, Gli Stati Uniti d’Africa, pubblicato nel 2007 da Morellini e poi ristampato da Feltrinelli (titolo originale: Aux États-Unis d’Afrique, prima pubblicazione 2006) che attraverso la figura della bambina Maya, tratteggia un mondo “al contrario” in cui a spadroneggiare sono i ricchi Stati Uniti d’Africa, mentre l’Europa e gli Usa sono ridotti al rango di periferie del mondo. Maya, è una bambina bianca, nata in Normandia, che viene adottata da un ricco medico eritreo in missione umanitaria in Francia, che la salva dalla miseria. Ma poi, a partire dalle domande legate al colore della sua pelle, la piccola comincerà un viaggio a ritroso per recuperare le proprie radici. Né più né meno come capita a tanti bambini, nati in un Paese povero, e adottati in Europa.