In questo numero

E scusate il ritardo!

Stefania Ragusa - 6 Febbraio 2014

Questa settimana il Corriere delle Migrazioni esce in ritardo. Avevamo mezza redazione in trasferta a Lampedusa, a seguire le ultime fasi di elaborazione della Carta, e abbiamo inoltre sperimentato sulla nostra pelle cosa significhi abitare in una terra di frontiera: programmare un rientro e doverlo cancellare, aspettare con pazienza che salpi il traghetto, convivere con precarietà e imprevisti. Quando, come nel nostro caso, si lavora da volontari e si combatte quotidianamente per riuscire a fare quadrare impegni, desideri e cronaca, succede di non avere altra scelta che quella di accettare i propri limiti. Ed è quello che i lampedusani, loro malgrado e non perché siano volontari, devono fare ogni giorno. 

In questo numero parliamo in modo diffuso della Carta di Lampedusa (appena approvata, guarda caso negli stessi giorni, ma a tre anni di distanza, dell’approvazione della Carta Mondiale dei Diritti dei Migranti, la ricordate?) e dell’isola di Lampedusa. Abbiamo chiesto valutazioni e previsioni future ad alcuni dei partecipanti alla stesura definitiva della Carta, e ne parliamo in apertura. Abbiamo intervistato Alessandra Sciurba di Progetto MeltingPot, la realtà da cui è partita la proposta della Carta. Abbiamo raccolto le troppo spesso neglette voci dei lampedusani (mamme, imprenditori, attivisti e sindaco…). Parliamo di libri che possono in qualche modo servire a spiegare Lampedusa ai ragazzi (e non solo a loro) e di un’iniziativa sull’affido dei minori non accompagnati arrivati a Lampedusa. Parliamo di un’associazione che porta Lampedusa nel nome ma sta in Germania e si batte per riformare il regolamento Dublino.

In questo numero torniamo a occuparci anche di migrazioni al contrario: questa volta dall’Italia all’Albania e diamo il nostro saluto a Okhai Ojeikere, grande fotografo nigeriano che ci ha lasciato pochi giorni fa. Come sempre, poi, troverete le nostre rubriche, gli osservatori e le brevi.

Buona lettura!

Stefania Ragusa