Previsioni

Elezioni europee, pochi stranieri voteranno

- 11 Febbraio 2014

Tra il 22 e il 25 maggio si terranno le elezioni europee. Ma solo l’8% degli immigrati comunitari e residenti in Italia che hanno diritto al voto si recheranno alle urne. A fare la stima è il Cospe, con una ricerca in cui si evidenzia che solo otto stranieri su cento sono iscritti alle liste aggiunte. Le ragioni sono molteplici e tra queste vi è anche la scarsa e disomogenea informazione verso i diretti interessati da parte dei comuni. Lo denuncia la ong che, per favorire la partecipazione dei comunitari alla vita politica, anche in vista delle elezioni europee, ha lanciato la campagna Operation Vote Italia, nell’ambito di un progetto europeo.

Nel caso delle elezioni europee – spiega l’Ong – gli immigrati comunitari residenti possono infatti scegliere se votare per i propri rappresentanti al parlamento europeo, in questo caso rivolgendosi al consolato del proprio Paese, o al pari dei cittadini italiani, decidere di andare alle urne per i rappresentanti italiani. In quest’ultimo caso, è necessario iscriversi ad una lista aggiunta presso il proprio comune di residenza entro il 24 febbraio, se non già precedentemente iscritti in occasione delle scorse elezioni europee. Stesso sistema anche per le amministrative: liste aggiunte con termini specifici per inoltrare l’iscrizione. Se poi non si volesse più partecipare alle successive elezioni, occorrerà cancellarsi dalle liste.

Secondo gli ultimi dati Eurostat, sono poco più di un milione e mezzo i cittadini comunitari residenti in Italia e la maggioranza proviene dai paesi dell’est Europa, con i cittadini romeni che con 1.072.342 di residenti raggiungo la maggioranza assoluta. Seguono poi polacchi e bulgari, ma con numeri assai più ridotti: rispettivamente 111.121 i polacchi e 55.378 i bulgari. In coda i cittadini della vecchia Europa.

«Attraverso la campagna – spiega Sara Cerretelli del Cospe, responsabile del progetto – proponiamo una serie di attività di sensibilizzazione ai diversi comuni e sopratutto chiediamo ai comuni di inviare loro stessi una lettera a casa ai cittadini comunitari, con all’interno il nostro materiale». Principali destinatari della campagna sono i cittadini romeni e polacchi, due delle comunità più presenti in Italia.
«Grazie alla collaborazione con le associazioni delle rispettive comunità, produciamo anche materiali nelle lingue di origine – aggiunge Cerretelli – A Roma abbiamo potuto verificare come uno snellimento delle procedure ed un’attenta informazione facciano la differenza in termini di coinvolgimento dei cittadini comunitari. L’anno scorso, anche grazie ad Operation Vote in occasione delle amministrative, nella capitale siamo passati dagli 800 romeni iscritti precedentemente alle liste aggiunte del comune a ben 4.600».