In questo numero

Fortezza Europa, chi la fa l’aspetti

Stefania Ragusa - 12 Febbraio 2014

Dunque, la Svizzera (seppure non in modo plebiscitario) ha detto no alla libera circolazione degli europei sul suo territorio. Chi la fa l’aspetti, dice il proverbio. Ma l’Europa, che alla saggezza popolare non presta la dovuta attenzione, non se l’aspettava e reagisce con meraviglia e indignazione. Eppure, si tratta della stessa identica cosa che proprio lei, come Fortezza Europa, va facendo da anni al resto del mondo. Non fare agli altri quel che non vorresti fosse fatto a te, dice il Vangelo. Ma l’Europa, nonostante le tante volte esibite radici cristiane, anche all’etica cristiana non presta la dovuta attenzione. Dedichiamo l’apertura di questo numero del Corriere delle Migrazioni alla Fortezza Svizzera. Per provare a capire meglio in quale clima e perché sia maturato questo esito referendario. Se n’è occupato Stefano Galieni.

È cominciato il conto alla rovescia per il Primo Marzo, la giornata senza di noi, un appuntamento diventato imprescindibile per la galassia migrante e antirazzista. La Rete Primo Marzo, che solo poche settimane fa si è data un nuovo portavoce, ha lanciato l’appello per l’edizione 2014 e noi ve lo proponiamo.

Francesca Materozzi si è occupata dell’allargamento dello Sprar, il servizio di accoglienza per i rifugiati, passato da tre a sedicimila posti. A riguardo, ha intervistato il direttore del Servizio Centrale dello Sprar, Daniela Di Capua, e l’avvocato Gianfranco Schiavone di Asgi, una delle persone più competenti in Italia in materia di asilo.

Ilaria Sesana ha recensito un libro molto interessante, le Confessioni di un mercante di uomini, che parla della tratta, il nuovo business di questa epoca, e si è occupata inoltre di una questione rimossa: il disagio psichico e psichiatrico di migranti e rifugiati.

Pubblichiamo inoltre un articolo di Massimiliano Perna (già uscito sul Megafono) sulla assoluzione di padre Carlo D’Antoni, il sacerdote di frontiera che aveva fatto nascere la comunità di Bosco Minniti e che era stato colpito da accuse ignobili e infondate quattro anni fa. Per inciso, in quel momento Carlo era anche referente del comitato Primo Marzo di Siracusa.

Sergio Bontempelli, oltre che dei suoi Rom-Anzi, ci propone un’intervista a don Virginio Colmegna, sulle ragioni che ostacolano il funzionamento del Piano Nomadi.

Gabriella Grasso, infine, ha intervistato Ayana D. Byrd, una ricercatrice americana che si è molto occupata del significato che capelli e acconciature hanno nella cultura afroamericana.

Buona lettura!

Stefania Ragusa
direttore@corrieredellemigrazioni.it