Scor-date

3 marzo 1770

Daniele Barbieri - 4 Marzo 2014

quilomboLa fine del regno di Teresa di Benguela, regina delle schiave liberate, a Quariterè. Schiavi in fuga. Una storia anche di donne, come ci ricorda Eduardo Galeano. E fra 7 giorni ripartiremo dal film 12 anni schiavo per ricordare la “generalessa” che negli Usa guidava «la ferrovia sotterranea».

Ho rapinato la «scor-data» di oggi a Eduardo Galeano. Con il titolo «Liberatrici brasiliane», la trovate nel bellissimo libro I figli dei giorni (Sperling & Kupfer, 2012; traduzione di Marcella Trambaioli). Eccola integrale. In coda vi anticipo qualcosa sulla «scor-data» del 10 marzo, strettamente connessa a questa.

«Oggi, nel 1770, finì il regno di Teresa di Benguela a Quariterè. Questo era stato uno dei santuari della libertà degli schiavi fuggitivi in Brasile. Per 20 anni, Teresa aveva fatto impazzire i soldati del governatore del Mato Grosso. Non riuscirono a prenderla viva. Nei nascondigli della foresta ci furono diverse donne che, oltre a cucinare e a partorire, furono capaci di combattere e di comandare, come Zacimba Gamba, nello Stato di Espirito Santo, Mariana Crioula, nell’interno di Rio De Janeiro, Zeferina a Bahia e Delupa Masia Aranha a Tocantins,

A Parà, sulle rive del fiume Trombetas, nessuno metteva in discussione gli ordini della Mae Domingas. Nel vasto rifugio di Palmares, ad Alagoas, la principessa africana Aqualtune governò un villaggio libero finché fu incendiato dalle truppe coloniali nel 1677. Esiste ancora, e si chiama Concecao das Crioulas, a Penambuco, la comunità fondata nel 1802 da due nere fuggitive, le sorelle Francisca e Mendecha Ferreira.

Quando le truppe schiaviste erano ormai vicine, le schiave liberate riempivano di sementi le loro frondose chiome africane. Come in altri luoghi delle Americhe, trasformavano le loro teste in granai, nel caso in cui avessero dovuto scappare in fretta e furia».

Quando leggerete questa «scor-data» saprete già se il film 12 anni schiavo di Steve McQueen sarà stato premiato agli Oscar. E saranno 100 anni (99, direbbero i pignoli) da quando sugli schermi trionfava invece Nascita di una nazione, film che celebrava il Ku Klux Klan. Un bel rovesciamento. Che però non basta, né simbolicamente (cioè al cinema) né politicamente (un Obama o due non fanno primavera).
Se dovete ancora vedere il film di McQueen, una raccomandazione: fate occhio ai titoli di coda. Fra l’altro si cita la «ferrovia sotterranea»: temo che ben pochi sappiano di cosa si tratti. A ben cercare su Wikipedia qualcosa trovate, ma vi prometto che il prossimo 10 marzo (anniversario della morte della “generalessa” Harriet Tubman) questa bella storia sarà raccontata ampiamente come merita.

Daniele Barbieri