Dedichiamo l‘apertura di questo numero alla “quinta volta” del Primo Marzo. La giornata senza di noi è stata celebrata in tutta Italia. Forse in tono minore rispetto alle edizioni precedenti, ma sempre e più che mai partendo dal basso: dalle iniziative delle persone singole, del mondo associativo minore, quello che si impegna molto, conosce la strada ma raramente viene chiamato a negoziare ai tavoli del potere. Un aspetto che rimane, a nostro avviso, un pregio. Questa settimana torniamo su un tema a noi molto caro: la questione delle candidature reali e di quelle esornative. In altre parole, la rincorsa ad accaparrarsi migranti da piazzare nelle liste per darsi un tocco di democrazia e colore. Ne parliamo attraverso un intervento appassionato di Igiaba Scego.
Andrea Cagioni ci parla di una risoluzione approvata a maggioranza dal Parlamento europeo il 26 febbraio scorso, che sembra aprire la strada a un’equazione pericolosa: prostituzione uguale tratta.
Stefano Galieni si sofferma sull’Irlanda, un Paese con una legislazione avanzata in materia di cittadinanza e voto amministrativo ma che rimane esposto alle derive razziste.
Francesca De Luca ci parla, invece, di tre rapper che a Ferrara si stanno impegnando in prima persona nel dialogo interculturale e nella diffusione di un messaggio di integrazione tra i ragazzi.
Daniele Barbieri recensisce un libro molto utile per curare vari mali (tra cui il razzismo) e ci propone una scor-data del 1770, ambientata nel Brasile dei quilombo e della lotta alla schiavitù.
Sergio Bontempelli ci racconta infine il salto di qualità fatto da Mahalla, storica testata di informazione sulla realtà rom e sinti, che diventa un blog internazionale tradotto anche in inglese.