Visioni

Il futuro è troppo grande?

- 10 Marzo 2014

È finalmente pronto un film che Corriere delle Migrazioni aveva già sostenuto nella fase del crowfunding. Una storia importante e capace di parlare ad un grande pubblico che sarà presentata in prima nazionale al Cinema L’Aquila (Via Aquila 68, Roma) alla presenza dei registi del film, Giusy Buccheri e Michele Citoni, e dei protagonisti, Re Salvador e Zhanxing Xu, il 13 marzo alle ore 20.00. Il 17 marzo diventerà occasione di dibattito dalle 16.30 alle 19.00, presso la Camera dei Deputati, Sala delle Colonne, Palazzo Marini, Via Poli 19, Roma. Interverranno: il Coordinatore dell’intergruppo parlamentare sull’immigrazione On. Khalid Chaouki; Vinicio Ongini, Miur – Direzione Generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione; Mohamed Tailmoun, Rete G2; Leonardo De Franceschi, Università degli Studi Roma Tre. L’incontro sarà moderato da un nostro redattore.
Il film è patrocinato dal Ministro per l’Integrazione, dell’Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma e dell’Oim-Organizzazione Internazionale delle Migrazioni e promosso dalla Rete G2.
Re e Zhanxing, due giovani di seconda generazione, tra ritratto e vivido autoracconto: lo studio e il lavoro, la famiglia e l’amore, le loro aspettative nell’Italia di oggi. Lui vive con i genitori e la sorella, è fidanzato, frequenta l’università e lavora, spera di trovare nell’arte la propria realizzazione. Lei è laureata, vive sola, è in cerca di una chiara definizione di sé e proverà a trovarla viaggiando lontano verso le proprie origini. Sono giovani, stanno diventando adulti immaginando di far coincidere il futuro con i propri sogni. Il documentario nasce da una riflessione sulle seconde generazioni dell’immigrazione in Italia, attraverso un percorso durato più di due anni. Il nostro lavoro intende tuttavia spingersi oltre la dimensione del dibattito giuridico e politico su cittadinanza e “ius soli”, per affrontare la sfida creativa di raccontare storie di vita. La narrazione trae particolare ricchezza dall’intreccio tra il nostro sguardo di autori e i contributi autonarrativi realizzati dai protagonisti, che con telecamerine amatoriali ci hanno regalato immagini e pensieri. Nel film vediamo i due giovani alle prese con i problemi di tutti i giorni, le forme e i limiti dell’appartenenza alla comunità italiana, le relazioni con la generazione precedente, la dimensione pluriculturale della loro personalità. La loro quotidianità rivela le modalità espressive, i punti di riferimento e le aspirazioni che condividono con i loro coetanei in possesso fin dalla nascita della cittadinanza giuridica e, allo stesso tempo, gli aspetti della loro vita che fanno riferimento più specificatamente alle culture di origine. Le esperienze di giovani di seconda generazione come Re e Zhanxing, per certi versi “normali”, sono per altri versi storie “nuove” che continuamente arricchiscono e mutano il significato dell’essere italiani. Avvicinarsi ad alcune di esse rende possibile comprendere meglio il paese in cui viviamo cogliendone la complessità evolutiva: esso non “ospita” degli altri, ma è già altro, e diventa qualcos’altro continuamente.