In questo numero

Il sistema a pezzi

- 10 Marzo 2014

Apriamo questa settimana con un bell’articolo di Alessandra Ballerini che ci racconta la vicenda (kafkiana) di un giovane tunisino che, in quasi nove anni, ha accumulato ben 11 passaggi nei Centri di Identificazione ed Espulsione del nostro Paese. Una vicenda meno eccezionale di quello che si potrebbe credere e che illustra alla perfezione i paradossi e le crepe del sistema Italia. Restando sull’argomento, Stefano Galieni fa il punto sulla situazione Cie in questo momento: quanti ne sono aperti, come stanno funzionando e cosa potrebbe fare la politica per uscire dall’impasse in cui ci troviamo. Giovanna Vaccaro ci racconta la storia di Alì, che viene dal Pakistan, ha dei disturbi psichiatrici e ha rischiato di restare senza cure appropriate nel Cara di Caltanissetta, ma poi le cose sono andate diversamente. La sua vicenda, al contrario di quello che si potrebbe credere, è davvero eccezionale: perché la norma, per i migranti con problemi psichici, è restare senza assistenza.

Giorgio Quartana ci parla del fenomeno dei matrimoni forzati, che interessa anche l’Italia: se ne è parlato recentemente a un convegno organizzato a Imola e sono state emanate delle linee guida per prevenire e contrastare questi episodi. A ridosso dell’Oscar per la migliore interpretazione da attrice non protagonista, Vera Migliosi ci propone una “piccola infamia” che riguarda Lupita Nyong’o e Brad Pitt.

Marika Berizzi ci parla di una “nuova” interessante professione: quella del mediatore museale. E di un progetto che vale la pena di sostenere.

Sergio Bontempelli, per Rom-Anzi, ci spiega come non sia cambiato nulla per i rom della capitale, nonostante l’arrivo di un’amministrazione di centro-sinistra. Daniele Barbieri ci propone una Scor-data dedicata alla generalessa Harriet Tubman, che inventò la cosiddetta ferrovia sotterranea grazie alla quale, nell’America delle leggi Jim Crow, trovarono la libertà tanti neri afroamericani.

Buona lettura e buon inizio settimana!