Parigi

Atlantique Noir

Stefania Ragusa - 17 Marzo 2014

nancy_cunard_04Era il 1934 quando Nancy Cunard, amica e ispiratrice di intellettuali e artisti come Samuel Beckett, Ezra Pound, Pablo Neruda o Man Ray e, inoltre, scrittrice, poetessa, collezionista e modella, pubblicava Negro, una corposa antologia sulla cultura e la storia afroamericana, sul razzismo e la segregazione razziale, che comprendeva testi poetici e i contributi di autori come W.E.B. Du Bois, Zora Neale Hurston, Langston Hughes, ma anche il resoconto fatto da Cunard stessa sulla vicenda degli Scottboro Boys. Un testo assolutamente rivoluzionario per l’epoca. Il gotha intellettuale lo accoglie con molta freddezza. D’altra parte, anche la relazione di Nancy con Henry Crowder, pianista afroamericano che le aveva fatto conoscere la condizione di segregazione dei neri americani, era stata molto avversata. A 80 anni di distanza, il museo di quai Branly dedica una mostra a questa ereditiera ribelle, simbolo di un’epoca in cui le avanguardie artistiche e letterarie davvero intersecavano il mondo politico. E lo fa partendo proprio da Negro. Il titolo è Atlantique Noir. Nancy Cunard. Negro Anthology e resterà aperta fino al 18 maggio.

nancy_cunard_negroanthologyFiglia unica di un nobile inglese e di un’americana, Nancy era cresciuta nel lusso e nella mondanità, in una casa sempre piena di artisti e intellettuali chiamati a raccolta dalla madre, ma sostanzialmente sentendosi molto sola e trascurata. L’incontro con Ezra Pound (con cui ebbe una relazione durata 5 anni) segna per lei l’avvio di un periodo di intensa sperimentazione artistica ed erotica. Nel 1920 si trasferisce a Parigi, entra in contatto con il movimento dadaista e surrealista, coltiva in prima persona la sua passione per la poesia e fonda una casa editrice, la Hours Press. L’incontro con Crowder, nel 1928, la distrae dall’attività poetica: la questione razziale diventa in breve il centro del suo impegno. In seguito alla pubblicazione di Negro sarà anche minacciata di morte. Successivamente Cunard assumerà una posizione molto critica verso i fascismi, scrivendo contro l’invasione italiana dell’Etiopia e il colpo di Stato di Franco. Nel ‘36, parte per la Spagna per documentare la guerra civile e si impegna attivamente per i profughi assiepati nei campi al confine con la Francia.

La salute fisica e mentale però non la sorregge più. E in pochi anni si verifica un crollo totale che la porta a morire povera e sola in una strada di Parigi. Una sua biografia completa è stata pubblicato nel 2007, da Lois Gordon. Si intitola Nancy Cunard. Heiress, Muse, Political Idealist (Columbia University Press).

Stefania Ragusa