In questo numero

Le parole per dirlo

Stefania Ragusa - 31 Marzo 2014

In termini assoluti è probabilmente vero che l’affaire Cie riguarda un numero assai limitato di migranti. Ma se si sceglie di considerare questa faccenda (assieme a molte altre) dal punto di vista dei valori e non dei numeri, la presenza di queste strutture, nelle condizioni che sappiamo, rappresenta un segno di decadenza morale e sociale e una vergogna incancellabile. Eppure, quando si parla di Cie, “fuori dai soliti giri”, si fatica molto a far capire la loro crudeltà irrazionale e oscena. Scegliendo di dedicare l’apertura alla testimonianza di Lassad, cittadino tunisino da 22 anni in Italia, rimasto intrappolato in uno di questi “manicomi a cielo aperto” (Ponte Galeria), noi ci auguriamo di fare una piccola breccia: magari non riusciremo ad aprire, ma arrivare a stuzzicare occhi ostinatamente chiusi sarebbe già un bel risultato. Lassad, con parole sue e pensieri in libertà, riesce a dire forse più di tanti articoli professionali. Perché lui magari non ha i dati, non dispone dell’esatto quadro normativo, ma lì dentro c’è stato per davvero, e non come un visitatore.

Ed ecco gli altri articoli “in cartellone” questa settimana.
Sergio Bontempelli si sofferma su un decreto che sembra migliorare la vita degli immigrati in Italia ma che in realtà non la migliora poi così tanto e ci parla dei giovani rom che, per provare a semplificarsi la vita, fingono di non essere rom.
Stefano Galieni ha assistito a uno spettacolo di musica e ballo allestito per le detenute di Rebibbia in occasione della Giornata Nazionale del Teatro in Carcere e ci racconta questa esperienza.
Ilaria Sesana entra nel merito della campagna di Medici Senza Frontiere per contrastare la TBC, una malattia di ritorno che colpisce molti immigrati.
Paula Francisca Nollf Herrera è stata in Germania e ha potuto approfondire il tema della partecipazione politica dei migranti in quel Paese e per noi ha scritto un resoconto interessante del suo sopralluogo.
Daniele Barbieri rispolvera una scor-data particolarmente dolorosa e rimossa: il 6 aprile 1931, quando inizia il processo-linciaggio per i nove di Scottsboro.
Gabriella Grasso, infine, recensisce L’isola senza nome, il libro di esordio di Rebecca Walker, da cui Madonna si appresterebbe a fare un film.

Buona lettura!

Stefania Ragusa