Leggere & Rileggere

Un amore normale

Gabriella Grasso - 8 Aprile 2014

marie claireGli odori di Marie Claire dello scrittore tunisino Habib Selmi (Mesogea, euro 19), uscito qualche mese fa, è una storia d’amore raccontata a ritroso. Mahfoudh, l’io narrante, ce lo dice quasi subito che lui e Marie Claire, alla fine, si sono lasciati. Ed è da questa prospettiva di perdita che ricorda il tratto di strada che hanno percorso insieme.
Si sono conosciuti in un caffè di Parigi. Lui, tunisino, è arrivato in Francia per un dottorato e vi è rimasto, lavorando come portiere in un hotel per necessità e insegnando poesia araba all’università per passione. Lei, francese, è cresciuta in un quartiere multietnico, lavora alle poste e ha una forte personalità. Per lui questo è il primo rapporto profondamente intimo con una donna. È affascinato da lei, dal suo odore, dalla confidenza che ha con il proprio corpo, dal suo sapere esattamente cosa vuole e cosa le piace. Nel timore di fare o dire qualcosa di sbagliato, rischiando di perderla, Mahfoudh la asseconda senza indugi. E forse è questo il motivo per cui l’incontro tra le loro diverse culture non diventa scontro. Lui non capisce la “frenesia di celebrare collettivamente il cibo”, eppure segue Marie Claire al ristorante ogni volta che lei desidera andarci (ovvero spesso). Prova imbarazzo per le manifestazioni pubbliche di affetto, eppure lascia che lei lo abbracci per strada. Impara a usare il deodorante tutti i giorni, a portare i calzini, a fare l’amore senza fretta. E quando lei lo trascina in vacanza a Creta, imponendogli una tabella di marcia da veri turisti occidentali, dichiarando convinta: «Mica siamo venuti qui per dormire», lui rinuncia alla pennichella pomeridiana e la accompagna in giro per l’isola greca.
Ha un suo mondo interiore complesso, Mahfoudh. Ma non vuole imporlo a lei. Anzi, fa quasi fatica a condividerlo. È innamorato di Marie Claire e chissà, forse per lui assecondarne lo stile di vita rappresenta anche un modo per sentirsi più francese. Fatto sta che quando la relazione si incrina e i momenti di noia e incomprensione aumentano fino alla rottura, non viene da pensare che sia colpa delle differenze culturali. I due finiscono col non intendersi e sopportarsi più: come capita a moltissime coppie. «Mi interessava raccontare una storia d’amore ordinaria. E, contrariamente a quanto si pensa, è difficile farlo, perché ci sono tantissimi grandi romanzi d’amore e non è semplice aggiungere qualcosa di interessante. Ho voluto affrontare la questione da un punto di vista nuovo scegliendo due innamorati che appartengono a culture diverse. Perché alle differenze culturali non si scappa, ogni persona porta con sé il proprio bagaglio», racconta a Corriere delle Migrazioni lo scrittore Habib Selmi. «Mahfoudh accetta che sia Marie Claire a gestire la loro coppia perché ne è innamorato e perché non è mai stato amato da una donna com’è amato da lei. Inoltre vivono in Francia, che è il Paese di Marie Claire: fossero stati in Tunisia, le cose sarebbero state diverse». Domandiamo a Selmi, che abita in Francia da 30 anni, come giudica la situazione degli immigrati nel suo Paese d’adozione, soprattutto dopo i recenti successi elettorali del Front National di Marine Le Pen. «Ci sono molti arabi e africani che hanno raggiunto buone posizioni in Francia, ma per ragioni politiche si parla solo di quelli che hanno delle difficoltà», risponde Selmi. «L’immigrazione è diventato un grande argomento politico e, ovviamente, elettorale. Il Paese fa fatica a uscire dalla crisi e trova nei migranti un capro espiatorio. Ciò detto l’immigrazione è, in effetti, diventato un problema. Ma potrebbe anche fornire nuove soluzioni ai problemi dell’Occidente».

Gabriella Grasso