In questo numero

Diritti, emergenza, memoria

Stefano Galieni - 8 Aprile 2014

Il numero di questa settimana esce con lieve ritardo ma con numerosi elementi su cui vale la pena soffermarsi. Apriamo con un’iniziativa parlamentare trasversale (hanno aderito tutti tranne la Lega) per velocizzare l’approvazione di un disegno di legge relativo alla riforma della cittadinanza. Se ne è fatta portavoce l’ex ministro Cécile Kyenge ma non è isolata anche fuori dall’aula. Ogni seduta verrà da ora in poi conclusa raccontando la vicenda di qualche giovane che, per assurde motivazioni, non è ancora cittadino italiano. La prima storia raccontata non è purtroppo a lieto fine.

Intanto, sempre dalla politica arrivano gli allarmi di stagione rispetto a possibili invasioni di profughi. Una risposta al ministro degli Interni, Angelino Alfano, la fornisce il nostro Fulvio Vassallo Paleologo. La politica resta in primo piano grazie all’agenda presentata da alcune associazioni che chiedono ai candidati alle elezioni europee di pronunciarsi in merito a questioni come carcere, immigrazione e rom, su cui l’Europa ha grandi margini di intervento. Ce ne parla Francesca Materozzi.

L’emergenza in Europa produce aberrazioni, come quelle che stanno accadendo con i profughi in Grecia e di cui ci parla Ilaria Sesana. Igiaba Scego, prendendo spunto dall’appena concluso e dimenticabile Masterpiece, ci parla invece del modo improprio e avulso dalla realtà con cui spesso la televisione più generalista si rapporta alla presenza dei migranti in Italia.

Per quanto riguarda le scor-date, Sabatino Annecchiarico ci parla dell’uccisione di Ion Cazacu da parte del suo datore di lavoro. Mentre Luca Leva e Giulia Ambrosio, con un fotoreportage, ci riportano all’assedio di Sarajevo. Ovviamente non manca la nostra consueta rubrica Rom-anzi, curata da Sergio Bontempelli.

Di Rom si parla anche nella puntata settimanale di Paspartù, partendo dall’inclusione che si realizza in un campo di calcio della periferia romana.

Cultura, rubriche e brevi completano una settimana intensa sia per la memoria che per il futuro.

Stefano Galieni