Running for kids

Ivana va veloce

Marika Berizzi - 15 Aprile 2014
Ivana Di Martino insieme ai tre figli

Ivana Di Martino insieme ai tre figli

Soffermarsi sull’arrivo anche dei bambini, in occasione degli sbarchi, è una cosa che serve in genere a ridurre il tasso di indifferenza con cui lettori e ascoltatori accolgono ormai questo genere di notizie. I media lo sanno e si regolano di conseguenza. Raramente però ci raccontano il dopo. Ossia: cosa accade ai bambini sbarcati. Sono minori che spesso arrivano senza genitori, soli, o accompagnati da persone che non fanno parte della cerchia famigliare. Sono i primi a rischiare abusi e sfruttamento. Le condizioni che trovano troppo spesso sono inadeguate alla delicatezza della loro posizione. Il progetto Running for Kids – 21 giorni di corsa per proteggere i diritti dei bambini in fuga nasce dalla volontà di far conoscere questa situazione. Si tratta di un’iniziativa di sensibilizzazione sui diritti dei minori migranti e a sostegno del progetto Faro IV per l’assistenza psicosociale ai minori migranti non accompagnati in Sicilia, con cui Terre des Hommes è presente attualmente a Priolo (Siracusa).

Protagonista è la runner Ivana Di Martino, che partirà il prossimo 20 aprile e risalirà l’Italia in 21 tappe (Catania, Augusta-Priolo, Siracusa, Reggio Calabria, Catanzaro, Lecce, Bari, Caserta, Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Modena, Mantova, Verona, La Spezia, Genova, Torino, Voghera, Pavia, Milano). La maratona si concluderà a Milano il 10 maggio, presso la Casa dei Diritti (via De Amicis, 10) con una grande festa all’insegna della solidarietà. Il team sarà composto da Ivana Di Martino, Nunzia Cillo (fashion blogger che si occuperà di fotografare i vari momenti del tour, le persone e racconterà gli eventi in presa diretta attraverso i principali social), un fisioterapista, un autista, un video maker.

Ivana Di Martino è mamma di 3 figli, di professione è assistente comunicazione per ragazzi non udenti, e runner per passione. Nel 2013 ha realizzato il progetto 21voltedonna, a favore di Doppia Difesa. 21 giorni di corsa, 21 km percorsi giornalmente, 21 città italiane, per parlare di donne e di lotta alla violenza di genere. Questa volta torna a sfidarsi per parlare dei bambini in fuga.

Ivana, in cosa consiste la sua impresa? Che cosa farà?
«Partirò il 20 aprile, il giorno di Pasqua, da Catania e, passando per i diversi centri d’accoglienza presenti in alcune delle città-tappa, salirò l’Italia. Correrò per i bambini migranti, infatti il progetto si chiama Running for kids. È un viaggio significativo, inizierò con una maratona vera e propria, la prima tappa è lunga 42 km e 195 metri, ed ogni giorno scalerà di due chilometri, quindi saranno 42, 40, 38, fino ad arrivare a 2 km nell’ultima tappa di Milano.
Questo è un po’ per rappresentare simbolicamente la fatica dei bambini quando arrivano in Italia. Dovevamo partire da Lampedusa, ma il centro di accoglienza è chiuso; quindi abbiamo deciso di partire da Catania. Poi passeremo da Augusta dove c’è un grosso centro di accoglienza, questo per rappresentare la loro fatica che via via dovrebbe essere sempre meno.
Quindi io corro per questi milioni di bambini che sono in fuga dalla povertà, dalla guerra, dalla malnutrizione che arrivano dalla Libia, dal Libano, dalla Siria…»

21 tappe: questo numero è casuale o ha un significato particolare?
«No, io ho una storia fisica un po’ particolare. Sono mamma di tre bambini, lavoro, ho una vita normale; ma ho subito due interventi al cuore e in più, quando ero in convalescenza, ho subito anche una forte aggressione, una violenza. Quindi ho deciso di intraprendere un viaggio per me stessa, per ritrovare il senso della vita, una cosa un po’ particolare, così l’anno scorso ho creato 21voltedonna, un mio progetto, che ha avuto anche un buon riscontro mediatico, dove per 21 giorni ho fatto una mezza maratona, in giro per tutta l’Italia per poter dire a tutte le donne che “si può fare”, se si ha un progetto ed un sogno, si può realizzare.
21 è per riprendere il mio numero, 21 rispetto all’anno scorso: 21 km, 21 giorni, 21 mezze maratone; poi 2+1 fa tre che è un po’ il mio numero, il numero perfetto».

Come vengono accolti i minori nel nostro Paese?
«Il discorso è molto ampio. I bambini, in quanto bambini, e ancor di più se non sono accompagnati dai genitori, dovrebbero essere tutelati al cento per cento. E purtroppo non è così, nonostante le buone intenzioni. In questo momento ne stanno arrivando anche tanti da soli. Vengono lasciati troppo tempo nei centri d’accoglienza, in molti casi semplicemente per effetto della burocrazia. Ho letto il libro dell’avvocato Alessandra Ballerini, consulente di Terres des Hommes e firma di Corriere delle Migrazioni, che raccontava della vita di questi bambini, di come arrivano e di come vengono aiutati ad integrarsi in qualche modo, e comunque i tempi sono sempre troppo ampi per loro. Anche se poi, essendo bambini, basta una palla per renderli felici. I tempi di attesa sono veramente troppo dilatati. Il transito nei centri di accoglienza dovrebbe essere solo un momento di passaggio rapido.
Durante il percorso della maratona, potrò entrare nei centri d’accoglienza e vedere con i miei occhi quale sia la reale situazione in cui si vengono a trovare i bambini, costretti a vivere in luoghi che assomigliano più a dei carceri che a dei luoghi di accoglienza. Sono bambini che hanno solo avuto la sfortuna di nascere in luoghi meno fortunati».

Quanto può essere efficace, secondo lei, un’iniziativa di questo tipo?
«Non lo so. So solo che io ci sto mettendo tutto il mio impegno, la mia forza, tutta la mia volontà, e per fare una cosa come la sto facendo io, si richiede molto impegno, perché è come se fossero quattro maratone di fila, considerando che solo la prima settimana farò 250 km.
Negli ultimi tre mesi mi sono allenata molto intensamente, alzandomi alle 5.30 del mattino, correndo a digiuno, facendo doppio allenamento, e continuando comunque a lavorare, sono un’insegnante di sostegno ed ho una casa ed una famiglia. Io non sono un’atleta professionista, sono una persona normale, che ama i bambini.
Io ci metto la forza e la fatica per passare un messaggio e spero che questo messaggio riesca comunque ad arrivare nel cuore delle persone. Credo molto nelle persone, ho fiducia in loro. Tanti si lamentano, invece secondo me c’è del buono in tutte le persone. Quindi, penso che arriveremo a sensibilizzare buona parte della popolazione».

Correrà da sola o o sarà affiancata da altri?
«Si aggregheranno delle persone; chi vuole aggregarsi è ben accetto. Io metto a disposizione il percorso e le persone possono venire con me, e percorrere una o più tappe».

Informazioni sull’andamento di tutta la maratona e un contatto diretto con Ivana Di Martino attraverso il suo blog.

Marika Berizzi