In questo numero

Razzismi e confronti generazionali

Stefano Galieni - 6 Maggio 2014

Numero ricco anche questa settimana e pieno di spunti di riflessione. Sergio Bontempelli ne pone uno molto complesso che meriterebbe l’apertura di un dibattito serio. A partire dall’uccisione di Zakir Hossain, la notte del 13 aprile, ucciso con un pugno mentre tornava dal lavoro. L’omicida è un giovane tunisino perfettamente integrato nel tessuto cittadino, era in compagnia di amici pisani che hanno passato la notte ad aggredire cittadini stranieri. Bontempelli si interroga su queste forme di razzismo diverse da quelle a cui eravamo abituati, in cui il “noi” e gli “altri” non sono definitivamente prestabiliti.
Entra in ballo anche l’elemento generazionale e gli elementi di rottura fra giovani e genitori che Giorgio Bernardini, intervistato dalla nostra Francesca Materozzi, racconta in un libro ambientato a Prato, dove a suo avviso la convivenza dell’intera città dipende molto da quanto prevarrà la componente giovane della comunità cinese o quella più anziana.
Un’immigrazione che sta cambiando di molto il contesto sociale insomma, e cercando si intravvedono, accanto ai rigurgiti razzisti tipici da campagna elettorale, anche alcuni interessanti elementi di novità. Marika Berizzi ci racconta di come, nella sua Bergamo, i 3 principali candidati alla poltrona di sindaco abbiano incontrato pubblicamente le comunità immigrate e che tipo di risposte siano stati in grado di dare alle loro richieste. Contemporaneamente da un convegno organizzato dall’Inail, prende spunto Arianna Liuti per parlare degli infortuni dei lavoratori immigrati. I dati che emergono sono preoccupanti, nonostante la diminuzione generale degli incidenti, dovuta anche alla crisi di attività produttive, i cittadini stranieri sono sempre in percentuale alta a pagare le conseguenze dell’insicurezza nei luoghi di lavoro.
Rimandiamo ad una riflessione più complessiva quanto sta accadendo in questi giorni con gli arrivi di profughi in Sicilia, ma riprendiamo, con una intervista alla scrittrice Ribka Sibhatu, le vicende che hanno coinvolto Lampedusa. È la testimonianza e la proposta di una scrittrice eritrea che vuole lavorare per ricostruire.
C’è chi ricostruisce speranza e chi riapre Cie. Daniela Pistilli è entrata, il 25 aprile, nel centro attualmente chiuso di Via Corelli a Milano, che presto dovrebbe tornare in attività gestito da un ente francese specializzato in carceri. Non è una buona nuova.
La scor-data di questo mese, curata da Daniele Barbieri è legata alla promulgazione del Code Noir il codice con cui i francesi nel 1687 decisero di governare lo schiavismo dei neri.
Nella consueta rubrica Rom-Anzi, ancora Sergio Bontempelli ci fa ascoltare la voce di Dzemila, testimonial di una campagna per i diritti e contro il razzismo, ed è una voce che fa bene. Ci tiene molto a considerarsi innanzitutto una donna e poi rom, perché secondo lei bisogna cominciare a rompere le distinzioni.
Ovviamente poi le nostre rubriche
Buona lettura

Stefano Galieni