Appello

Donne per la pace in Ucraina

- 11 Maggio 2014

Una petizione firmata da donne provenienti da vari settori della società civile.

La Storia ci ha insegnato, a più riprese, che le crisi persistenti e non risolte producono guerra, come se quest’ultima fosse il solo modo di risolvere i conflitti generati dai cambiamenti di rapporti di forza finalizzati a disegnare un nuovo ordine mondiale. Noi ci opponiamo alla volontà degli Stati Uniti, e a rimorchio dell’Unione Europea, di esportare la crisi, non potendola risolvere al loro interno, in tutto il pianeta imponendo la loro egemonia e provocando guerre che distruggono paesi interi. Dopo l’Afghanistan, il Pakistan, l’Iraq, la Libia, la Siria, questa è la volta dell’Ucraina.

Vogliamo sottolineare il fatto che installando un focolaio di guerra in Ucraina si tenta di fomentare un guerra civile nel centro dell’Europa, una vera e propria minaccia per tutta l’Europa, alimentando artificialmente un odio fra l’Unione Europea e la Russia ed all’interno della stessa Ucraina fra cittadine/i di origine russa e non. Un conflitto funzionale alle lobby delle armi ed al controllo degli approvvigionamenti di gas e petrolio, che ha come obiettivo quello di creare un nuovo equilibrio politico a tutto vantaggio delle forze di destra e fasciste, tanto da favorire l’inserimento di nazisti nel governo provvisorio dell’Ucraina. Va detto che la politica ultraliberista dell’Unione Europa ha preparato il terreno ad una situazione del genere.

Accusiamo i media di sostenere e suscitare, senza alcuna vergogna, sentimenti bellicisti, di disinformare sistematicamente l’opinione pubblica sulle vere responsabilità di quanto sta avvenendo e sul processo reale che ha generato la destabilizzazione in Ucraina. La Russia non è affatto l’istigatrice ma quella che si vuole far passare per tale. Il ruolo dei media è diventato determinante per addomesticare le coscienze e condizionare il libero pensiero delle e dei cittadini, per questo ci interroghiamo sul silenzio assordante di larga parte della sinistra. Si ha paura di essere definite/i come la vecchia guardia dello stalinismo? Di disturbare la campagna elettorale? Oppure, ancor peggio, ci si sta preparando alla supina accettazione e messa in opera del Trattato Transatlantico (Ttip) fra Usa E Unione Europea? In ogni un caso, un simile silenzio si spiega solo con la subalternità all’ideologia dominante. Una subalternità che crea complicità. Denunciamo inoltre l’arruolamento dei governi sotto la bandiera degli Usa e della Nato.

La nostra presa di posizione non vuole affatto dire che noi approviamo la politica della Russia né quanto sta avvenendo in quel Paese per ciò che riguarda il non rispetto dei diritti umani, la mancanza di diritti civili e gli abusi di potere che sostengono lo sviluppo del modello capitalista. Ma la nostra critica non ci fa chiudere gli occhi sulla partita che si sta giocando in Ucraina.

Auspichiamo che donne e uomini vogliano informarsi in prima persona utilizzando tutte le fonti possibili e prendano posizione contro la guerra, contro l’egemonia omicida degli Stati Uniti e la politica suicida dell’Unione Europea.

Invitiamo le donne, e gli uomini, ad affermare il diritto dei popoli a decidere del proprio destino senza sentirsi minacciati o condizionati e a sostenere il dialogo fra i popoli e fra le cittadine e i cittadini di uno stesso paese.

Per sottoscrivere:
www.change.org
appelukraine@gmail.com