In questo numero

La vita agra

Stefania Ragusa - 11 Maggio 2014

Nell’esercito degli irregolari hanno un peso numerico consistente. Eppure è raro che vengano chiamate “clandestine” o che diventino i bersagli di campagne allarmistiche pre-elettorali. Contro tate, colf e badanti anche i leghisti più accaniti evitano di scagliarsi: sanno che facendolo rischierebbero un pericoloso e massiccio effetto boomerang. Queste donne (sì, sono quasi tutte donne), irregolari o meno, sono indispensabili alla tenuta delle famiglie italiane. Per loro, anche in presenza di pacchetti sicurezza e affini, sono state aperte sanatorie ad hoc. Ma tutto questo non ne fa delle privilegiate. Anzi. Le loro condizioni di lavoro sono molto dure. La loro solitudine spesso è irrimediabile. La vita, agra. Se ne occupano, nella nostra apertura, Stefano Galieni, Giulia Giraudo e Arianna Liuti.

Il 30 aprile, dopo otto mesi di coma, è morto Majid, il giovane caduto dal tetto durante una protesta al Cie di Gradisca d’Isonzo. Protesta, lo ricordiamo, scatenata dal divieto di festeggiare la fine del Ramadan. La vicenda presenta molti punti oscuri, a partire dal ritardo con cui le notizie dell’incidente, prima, e della morte, poi, sono state date alla famiglia. Un doppio esposto è stato presentato, a Gorizia e a Roma, per provare a rendere giustizia a Majid e ai suoi cari. Ne hanno scritto per noi gli attivisti dell’associazione Tenda per la Pace.

In Ucraina si registra una drammatica escalation di violenze contro le minoranze: né “russi” né “ucraini”, i rom sono le principali vittime degli odi etnici. Ce ne parla Sergio Bontempelli.

Frederika Randall, corrispondente di The Nation e firma di Internazionale, ci ha inviato il racconto di una sua esperienza di meticciato ambientata in un ospedale londinese. Una testimonianza lieve e intensa, da non perdere.

La scor-data di questa settimana, come sempre a cura di Daniele Barbieri, è il 14 maggio 1781, giorno in cui moriva il generale Abrahm Petrovic Hannibal, nonno (africano) di Aleksandr Sergeevic Puskin, uno dei più grandi poeti della cultura russa.

Il 13 maggio si apriranno le iscrizioni per l’African Summer School di Verona, la scuola estiva che insegna a guardare il mondo dal lato dell’Africa. Riccardo Vecellio Segate fa il punto su questo originale progetto e riporta pareri e considerazioni di chi, la scorsa estate, ha partecipato alla prima edizione.

Restando in tema Africa, questa settimana vi proponiamo un’intervista ad Annamaria Gallone, ideatrice e direttore artistico del Festival del Cinema Africano di Milano, giunto quest’anno alla 24esima edizione.

Gabriella Grasso ha intervistato Davide Camarrone, giornalista e scrittore, autore di un memoir su Lampedusa, l’accoglienza e le sue contraddizioni.

Buona lettura e buon inizio settimana!

Stefania Ragusa direttore@corrieredellemigrazioni.it