In questo numero

Non solo le elezioni

Stefano Galieni - 21 Maggio 2014

Usciamo, questa settimana, a pochi giorni da una importante scadenza elettorale, tanto per il rinnovo del parlamento europeo che di molti importanti Comuni. In molte liste sono presenti candidati di origine immigrata, per parlare di come e quanto incida questa presenza nelle competizioni, abbiamo interpellato il sociologo Abel Jabbar che offre riflessioni estremamente puntuali. Fra i candidati per Bruxelles, Marika Berizzi ha intervistato Moni Ovadia che, indipendentemente dalle elezioni, è da sempre un punto di riferimento per le battaglie antirazziste. A lui abbiamo chiesto di parlarci della “tipicità” del razzismo nostrano. Nello spazio delle brevi hanno trovato poi spazio due appelli a sfondo elettorale in cui la Rete Primo Marzo e LasciateCIEntrare chiedono, prima di dare il voto, una serie di impegni da portare in Europa. Ma gli articoli di questa settimana spaziano in diverse direzioni. Luca Insalaco ci racconta in un doloroso articolo le vicende, ammantate da indifferenza, delle vittime della tratta a Palermo. Daniela Pistillo, proseguendo negli incontri organizzati dall’Iprs sulla partecipazione dei migranti alla vita politica, ci porta a Barcellona, in Catalogna, dove il tema è sentito da numerose forze politiche. Gabriella Grasso ha incontrato lo scrittore Gianni Biondillo, più noto come giallista, che ha raccolto in un volume le sue esperienze di viaggio in Africa per affermare, provocatoriamente, che questo continente non esiste. A breve inizieranno i campionati mondiali di calcio in Brasile ed una scrittrice proveniente da quel Paese, ma ormai da tanti anni in Italia, Claudeleia Lemes Dias, ci ha donato un suo bel racconto che parte dall’infanzia e che rivela il suo rapporto profondo, non solo sportivo, con “il gioco più bello del mondo”. Con Rom-anzi, Sergio Bontempelli riporta lo sguardo verso Palermo, con l’ennesima falsa notizia relativa a presunti rapimenti di bambini. Daniele Barbieri, con le sue Scor-date, infine ci trascina a conoscere un generale e politico piemontese che alla fine dell’Ottocento si contraddistinse per le persecuzioni effettuate in Argentina contro i migranti meridionali italiani.

Un augurio di buona lettura e di buon voto antirazzista

Stefano Galieni