Italiani all'estero

Prima i tedeschi

- 30 Maggio 2014

«Togliere il diritto a risiedere in Germania ai cittadini comunitari disoccupati che abbiano percepito il sussidio di disoccupazione per sei mesi». Questo l’obiettivo di un ddl che verrà discusso al Bundestag, presumibilmente fra il 4 e l’11 giugno prossimi. Non ancora chiari di dettagli del testo. Potrebbe riguardaredi chi percepisce la disoccupazione normale, ovvero il sussidio di 12 mesi al 60% dello stipendio per chi perde il lavoro o, cosa più probabile, chi usufruisce del sussidio successivo, l’Hartz IV, ovvero i 374 euro mensili a cui va aggiunta una quota per l’affitto (intorno ai 300 euro, dipende dalla regione). Dovesse determinarsi l’ipotesi più restrittiva, accadrebbe quello che già da alcuni mesi è in vigore in Belgio, dove nel 2013 sono stati rimandati in patria 2013 cittadini dell’Unione (compresi 265 italiani) perché troppo poveri. Sulla situazione che riguarda gli italiani si sofferma il sito berlinocacioepepe. Il disegno di legge è stato spinto soprattutto dal partito Alternativa per la Germania, che ha ottenuto il 6,5% alle elezioni europee, mandando così propri membri a Bruxelles, ma sembra trovare l’appoggio della stessa Angela Merkel. Un provvedimento che mette a repentaglio la residenza di circa 65 mila cittadini italiani e che mira a contrastare quello che in Germania viene definito Sozialturism (il turismo sociale). E non sono solo euroscettici e conservatori a promuovere tale progetto. Il ddl, nella logica delle larghe intese, è stato presentato dal ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Mazière (Cdu), e della collega agli Affari sociali, Andrea Nahles (Spd). La popolarità dell’iniziativa, che vuole incidere sull’idea di taglio al welfare, privilegiando i tedeschi, è partita da un fatto di cronaca. Un cittadino proveniente dal Marocco, che per 20 anni aveva vissuto e lavorato in Spagna e che aveva perso il lavoro a causa della crisi, si è trasferito in Germania dove, grazie al sussidio familiare, un kindergeld (180 euro al mese per ogni figlio a carico) è riuscito ad ottenere un assegno mensile di circa 1600 euro. Anche la Germania motore d’Europa fa i tagli alla spesa e, considerando gli oltre 600 milioni di euro erogati per sussidi di disoccupazione ogni anno, intende intervenire con la scure. Insomma, chi non si trova un lavoro rischia l’espulsione, così come chi ha un reddito insufficiente, o anche provvedimenti restrittivi come il ritiro dei documenti necessari per lavorare o aver in affitto una stanza a chi vive di solo sussidio. Nel mirino anche contraffazioni di documenti e “finti matrimoni”, l’idea è quella del carcere fino a 3 anni. Nel 2013 si sono trasferiti in Germania circa 1,22 milioni di persone, di cui quasi 800 mila provenienti da Stati membri dell’Ue, 32 mila gli italiani, il 51% in più rispetto all’anno precedente.