Torino

Nuovo modello di accoglienza

- 11 Gennaio 2015

La Curia e gli antagonisti torinesi insieme, in un inedito progetto d’accoglienza, che intende anche riconoscere ai rifugiati un ruolo centrale nelle decisioni che li riguardano. L’accordo è stato formalizzato a fine dicembre, nello stabile di via Madonna delle Salette (di proprietà di un ordine religioso) che era stato occupato lo scorso febbraio da una settantina di rifugiati rimasti in mezzo alla strada allo scadere dei programmi d’accoglienza. Ed è articolato attorno a due cardini: gli ospiti si impegnano a ristrutturare lo stabile e andranno via solo quando saranno realmente in grado di provvedere a se stessi. Come a dire: può esistere una risposta alle occupazioni diversa dalla repressione e un’approccio non emergenziale all’accoglienza. Il progetto prenderà avvio a marzo e sarà seguito per la parte riguardante gli inserimenti lavorativi dalla cooperativa sociale l’Orsa e dall’associazione Seldonna. Due architetti specializzati in edilizia sociale, con i rifugiati e il Comitato di solidarietà ai rifugiati (ossia gli antagonisti), stanno già pensando a soluzioni che producano reddito per gli occupanti. Al momento il progetto è stato finanziato da un parroco che ha voluto rimanere anonimo.