Francia

Sepoltura negata

- 17 Gennaio 2015

Nei giorni scorsi si è molto parlato della piccola rom nata e deceduta in Francia, a cui il comune aveva negato la sepoltura, dal momento che i genitori non pagavano i contributi locali. Lunedì scorso si è proceduto alla tumulazione della bimba: non però nel cimitero del comune dove vivono i genitori, a Champlan a sud di Parigi, bensì in uno limitrofo, che si chiama Wissous.

Gli antefatti: la notte tra il 25 e 26 dicembre la madre della neonata si è alzata per allattare la figlia neonata ma si è resa conto che la piccola non respirava più. L’ha portata in ospedale dove hanno accertato il decesso: morte in culla, un evento che ancora non trova spiegazioni scientifiche. Quel che avviene dopo, invece,  fatica a trovare spiegazioni morali. Il sindaco di Champlan, Christian Leclerc, nega la sepoltura nel cimitero del paese, con la seguente motivazione: ci sono pochi posti, è giusto che a occuparli siano quelli che pagano le tasse. Il fatto è stato riportato dai media e ha destato un coro di sdegno sia da parte di politici che di associazioni di tutela, tanto da indurre anche il primo ministro a intervenire via Twitter. “Negare la sepoltura a un bambino in ragione delle sue origini: un insulto alla sua memoria, un insulto a ciò che è la Francia”, ha “cinguettato” Manuel Valls. Il sindaco Leclerc ha dichiarato che il tutto era stato un malinteso, si è indignato per il risalto mediatico dato alla storia, che ha definito una pagliacciata, ma non è ritornato sulla sua decisione. La legge francese, però, prevede che le tumulazioni debbano essere autorizzate dal primo cittadino e non dal primo ministro. Il niet di Leclerc è stato dunque insormontabile.
La bambina, Maria Francesca alla fine è stata seppellita a Wissous.