In questo numero

Imparare dal passato

Stefania Ragusa - 30 Gennaio 2015

Questa settimana abbiamo scelto di aprire il nostro giornale con un articolo apparentemente non di stringente attualità. Lo ha scritto Francesco Ferrari, un italiano di etnia arbëreshë, discendente cioè dal gruppo di albanesi che tra il 15° e il 17° secolo si stabilirono in Italia. Ferrari, che è più uno scrittore che un giornalista, ci racconta come la sua comunità si sia ritagliata uno spazio nella Penisola e delle condizioni che hanno reso possibile la sua integrazione. Una storia lontana eppure molto vicina, perché da quel modello, da quel loro “vivere per addizione” si possono trarre spunti molto utili per il presente. Del salto di mentalità, politica e pensiero necessario per coabitare tutti insieme nel “sistema mondo”, anche se allacciandosi a vicende ben più contemporanee, ha parlato il sociologo di origine iraqena, Adel Jabbar, nel corso della sua conversazione-intervista con Stefano Galieni.
Martina Zanchi ci propone invece una storia palermitana, non ancora conclusa, che ha per protagonisti un asilo, probabilmente molto informale ma assolutamente necessario, una burocrazia colpevolmente ottusa e, soprattutto, decine di bambini rimasti senza scuola.
Sergio Bontempelli, questa settimana, raddoppia i suoi Rom-anzi: in uno ci parla di una ricerca che ha evidenziato come, quando si tratta di rom, anche il linguaggio degli enti pubblici fa pericolosi scivoloni; nell’altro intervista Luca Bravi, considerato lo storico più autorevole in materia di porrajmos.
Valentina A. Mmaka, scrittrice nata a Roma ma naturalizzata sudafricana, da tempo molto attiva sul fronte della lotta alle modificazioni genitali femminili, ci affida una lettera aperta, rivolta agli insegnanti e agli educatori, proprio sull’importanza di sensibilizzare e coinvolgere opportunamente i giovani rispetto a questa delicata tematica.
Gabriella Grasso ci parla dell’ultimo romanzo della scrittrice italo-somala Cristina Ali Farah. Mentre Daniele Barbieri, infine, ricorda una scor-data particolarmente importante nella storia della lotta all’apartheid americano: il primo febbraio 1960, in giorno in cui quattro amici in un bar fecero partire la protesta di Greensboro.

Buona lettura!

Stefania Ragusa
direttore@corrieredellemigrazioni.it