Carceri

Se la mediazione culturale tocca a Google

- 8 Febbraio 2015

«Per poter allentare le tensioni negli istituti carcerari, quando i detenuti entrano per la prima volta e quando escono, se non abbiamo l’aiuto prezioso dei mediatori usiamo il traduttore di Google». A raccontarlo è la direttrice del carcere Regina Coeli, Silvana Sergi, intervenuta alla presentazione del libro del presidente dell’associazione Antigone, Patrizio Gonnella, un volume dal titolo Detenuti stranieri in Italia. Norme numeri e diritti. A questa soluzione, tecnologica ma non molto efficace, sono arrivati per necessità. Infatti, l’istituto ha a disposizione solo quattro mediatori per 450 detenuti, dei quali il 55% è straniero.

Uno dei momenti in cui questa figura professionale sarebbe fondamentale è durante le entrate e le uscite dal carcere. «Nel momento in cui entra uno straniero in un istituto penitenziario è necessario che ci sia un mediatore per dare qualche spiegazione sul regolamento e sui comportamenti da tenere all’interno. La figura del mediatore dovrebbe essere presente sempre, non solo una volta alla settimana – ha spiegato Natalia Moraro, mediatrice culturale per l’associazione Medea – Spesso nemmeno i detenuti italiani capiscono la terminologia di un atto, ad esempio di una custodia cautelare, figuriamoci una persona straniera». C’è da domandarsi cosa capiranno mai i migranti, se il traduttore è quello del motore di ricerca.

Ma la situazione non è così disperata solo a Roma. Anche il resto d’Italia non è messo meglio. Dal rapporto redatto da Gonnella emerge che in tutti i sistemi carcerari della penisola i mediatori sono 379, cioè meno di due ogni cento detenuti stranieri, che attualmente rappresentano circa un terzo della popolazione presente. Anche l’Europa ce lo chiederebbe: la raccomandazione del 2012 del Consiglio d’Europa, infatti, vuole dai paesi dell’Unione che si investa maggiormente proprio in mediatori, interpreti e traduttori. Malgrado il ruolo importante di queste figure professionali, nei fatti il loro utilizzo per ora rimane limitato.