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Iprit, il progetto degli ingressi regolari

- 16 Febbraio 2015

logo-Iprit_0Il progetto IPRIT (Immigrazione Percorsi di Regolarità in Italia), finanziato dal ministero dell’Interno italiano e condotto dal Centro Idos di Roma, e avviato alla metà del 2013, ha avuto lo scopo di contrastare previamente l’immigrazione irregolare dal Marocco attraverso la conoscenza dei percorsi di ingresso e soggiorno regolare, pubblicando una guida bilingue sulla normativa che regola l’ingresso dall’estero nel nostro Paese, nonché operando a Casablanca su un gruppo selezionato di operatori pubblici e privati in grado di diventare dei “moltiplicatori” dei percorsi della regolarità e avviando una strategia di disseminazione virale attraverso il supporto dei social media più diffusi.
Il positivo riscontro di questo intervento, peraltro concentrato in un ristretto lasso di tempo, ci ha permesso di capire che la realizzazione dei percorsi della regolarità diventa tanto più efficace, quanto più vengono raggiunte le persone interessate o le strutture e gli enti “moltiplicatori”, per la possibilità che hanno di lavorare alla base.
Alla luce di queste riflessioni, Idos ha proseguito nell’azione di sistema nell’arco del 2014. Oltre al Marocco, si è pensato di coinvolgere, con le medesime attività progettuali, anche la Tunisia. Marocco e  Tunisia sono due Paesi “dirimpettai” dell’Italia, che continuano ad esercitare una notevole pressione migratoria verso il nostro Paese, come attestano i più recenti dati statistici del Ministero dell’Interno:
Marocco: 525mila soggiornanti all’inizio del 2014 e 25mila nuovi permessi nel corso del 2013 (includendovi anche i minori iscritti sul documento di soggiorno dei genitori), mentre sono 343mila i titolari di permesso di soggiorno come lungo residenti; i visti per ricongiungimento familiare e per lavoro sono stati quasi 15mila, a fronte di 11mila visti per turismo (in prevalenza), affari e altri motivi meno ricorrenti;
Tunisia: 122mila soggiornanti all’inizio del 2014 e 5.491 nuovi permessi; i visti per ricongiungimento famgliare e per lavoro subordinato sono stati circa 2mila, a fronte di 9mila visti per turismo (in prevalenza), affari e altri motivi meno ricorrenti.
Si è anche ritenuto opportuno di ampliare il numero dei partecipanti al corso (25 persone), sia in Marocco che in Tunisia, senza pregiudicare la possibilità di interventi individuali dopo le lezioni frontali ed accettando altresì anche i partecipanti dello scorso anno, poiché le materie sono state ampliate e quelle trattate sommariamente lo scorso anno hanno richiesto un ulteriore approfondimento (si pensi al complesso tema della sicurezza sociale). Si è approfondito, ad esempio, il tema dell’inserimento in Italia dei lavoratori autonomi stranieri, anche tramite la distribuzione di apposita documentazione informativa.
I destinatari sono stati operatori, pubblici e privati, inseriti in gruppi da formare alla conoscenza della normativa che regola l’ingresso e l’inserimento degli immigrati in Italia. È sottostante la convinzione (rafforzata a seguito dell’esperienza fatta nel 2013) che le vie della regolarità, se opportunamente conosciute, possono esercitare un impatto incentivante che protegge dalla pericolosa e costosa tentazione della irregolarità. Il presupposto, tuttavia, è che le vie della regolarità siano ben conosciute dai marocchini e dai tunisini candidati all’emigrazione in Italia, per quanto riguarda sia gli aspetti giuridici che le loro concrete modalità operative.
Il presente progetto, la cui seconda annualità è attualmente in corso di conclusione, tiene conto che, per lavorare con i “moltiplicatori” locali, è indispensabile utilizzare una delle lingue veicolari dei due Paesi: all’arabo è stato preferito il francese, maggiormente conosciuto dall’équipe preposta alla conduzione del progetto. Inoltre, è stato necessario fare perno su una struttura localmente accreditata e, considerata l’ottima esperienza fatta in Marocco, anche per la Tunisia si è scelto di collegarsi con l’ufficio dell’Anolf di Tunisi.
Per i partecipanti al corso, oltre ad un certo numero di copie delle citate pubblicazioni, è stato messo a disposizione anche un kit di documentazione informatizzata, così che essi, a loro volta, possano far conoscere le vie regolari di immigrazione in Italia e mettere gli interessati al riparo dal rischio di sfruttamento. Copie delle pubblicazioni sono state destinate anche delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane, invitate anche a dare l’avvio ai lavori insieme ai rappresentanti del Ministero dell’Interno. Le autorità nazionali, marocchine e tunisine, sono state quindi raggiunte attraverso una serie di incontri informali e l’accorta disponibilità della rete diplomatica-consolare presente in Italia.
Dopo le sessioni formative, grazie al supporto operativo della Fondazione Mondo Digitale, i prodotti realizzati sono stati pubblicizzati attraverso i social media: le slide attraverso il sito web di condivisione; i videoclip animati attraverso un apposito canale di Youtube. Inoltre, tutti i prodotti realizzati sono stati raccolti in un apposito blog. Per la disseminazione tra i giovani marocchini e tunisini interessati a maggiori informazioni, è stato realizzato un gruppo sulla piattaforma di socializzazione www.facebook.com, che ha registrato un buon numero di visitatori.
Il progetto IPRIT (Immigrazione Percorsi di Regolarità in Italia), infine, è stato finanziato dal Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno italiano. A condurre il progetto è stato il Centro Studi e Ricerche IDOS di Roma, in collaborazione, a livello associativo, con l’Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere Marocco (ANOLF Maroc e ANOLF Tunisia) e con la Fondazione Mondo Digitale (FMD) e, a livello istituzionale con le Ambasciate in Italia del Marocco e della Tunisia e le Ambasciate italiane in detti Paesi.

Per avere ulteriori elementi può essere utile sul canale Youtube il video: IPRIT Immigration Parcours de Légalité en Italie

Per connetterti con il gruppo Facebook dedicato al Marocco clicca “mi piace”: IPRIT Maroc – Immigration Parcours de Légalité en Italie

Per connetterti con il gruppo Facebook dedicato alla Tunisia clicca “mi piace”: IPRIT Tunisie

Antonio Ricci