Scuola

Il velo della discordia

- 22 Febbraio 2015

All’Istituto Statale d’Istruzione Superiore della Bassa Friuliana in provincia di Udine con una circolare è stato vietato l’uso del velo perché, come scrive il dirigente scolastico che l’ha firmata, il professor Aldo Durì: «l’ostentazione e l’esibizione, specialmente se imposta, dei segni esteriori della propria confessione religiosa (…) in fin dei conti, può essere colta come una provocazione e suscitare reazioni di ostracismo, disprezzo o rifiuto».

Questa decisione non deriva da una specie di crociata anti islamica ma, paradossalmente, nelle intenzioni dichiarate nella circolare stessa, voleva essere una soluzione “protettiva” nei confronti degli studenti e delle studentesse che professano questa religione. Infatti, scorrendo il testo si legge anche che «Contro i gesti e gli atti motivati da razzismo, così come contro le pratiche discriminatorie in genere, la parola d’ordine d’ora innanzi sarà “tolleranza zero”». Pare, infatti, che nell’istituto in questione si siano verificati episodi gravissimi che hanno avuto come obbiettivo proprio alcuni alunni musulmani.

Sia in classe che nei social network sarebbero state pronunciate frasi offensive fino ad arrivare anche a un’aggressione, ai danni di un ragazzo di origine egiziana, perpetrata da un giovane del luogo. Secondo il dirigente scolastico, la causa di questa ondata di razzismo sarebbe da ricondurre all’avanzata dell’Isis e del terrorismo di matrice islamica ma anche, sostiene, all’ignoranza diffusa. Perciò, per cercare di riportare nella scuola un minimo di armonia ha pensato bene di diramare questa circolare con la quale, in fin dei conti, viene colpito proprio chi indossa il velo.

Questa “soluzione”, manco a dirlo, non ha però trovato l’accordo dell’Ufficio regionale scolastico del MIUR che, con una nota diretta a tutte le scuole della regione, nega che si possa fare un divieto simile. Dello stesso parere anche il Garante regionale contro le discriminazioni della regione Friuli Venezia Giulia, istituito nel 2014, che  intervenendo con un parere ha dichiarato illegittima la circolare.
Fonte: Asgi