Politiche sociali

Milano, tanti sgomberi e poca integrazione

Marina Montuori - 15 Marzo 2015

Il 10 marzo scorso si è svolta, presso la sede dell’associazione Naga di Milano, la presentazione alla stampa e al pubblico dei dati ricavati dall’indagine Nomadi per forza. Lo studio ha riguardato le politiche sociali messe in atto dal comune di Milano nei confronti delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti.

Ciò che emerge, a detta anche dei ricercatori che si sono occupati del tema, è una certa continuità da parte della giunta Pisapia rispetto alla precedente, di centro-destra, nell’affrontare la questione come un problema di ordine pubblico. Continua, infatti, la gestione ad opera dell’Assessorato alla Pubblica Sicurezza del comune, che ha previsto lo sgombero dei campi illegali – 191 da gennaio a settembre 2014, per un totale di 2.276 persone sgomberate – e l’allestimento di centri di emergenza sociale, in cui le famiglie rimaste senza un tetto possono essere accolte per circa 200 giorni rinnovabili.

I dati più preoccupanti, però, riguardano le spese e i fondi investiti rispetto ai percorsi di integrazione considerati riusciti dagli stessi organi deputati del Comune: a fronte di circa 900 mila euro spesi finora per la gestione dei centri, soltanto nove sono i soggetti che risultano efficacemente integrati. I numerosi tavoli tematici che si sono susseguiti, con la partecipazione degli organi comunali, delle associazioni interessate alla tematica e dei rappresentanti delle comunità rom e nomadi, sembrano non aver sortito alcun effetto sulle decisioni prese dalla giunta cittadina.

Marina Montuori